Correva l’anno 1997 quando il discografico Giacomo Maiolini, già fondatore e amministratore di Time Records, decise di inaugurare Rise Records. Il debutto avvenne con De’Lacy e la sua «All I Need Is Love», singolo che decretò l’inizio di una lunga serie di pubblicazioni che consacrarono la label come punto di riferimento della musica clubbing europea.
Oggi, per il mercato dance europeo, il 14 luglio 2023 è una data da sottolineare sul calendario in quanto segna il ritorno di Rise Records. L’etichetta appartenente a Time Records, che a cavallo del nuovo millennio è stata uno dei simboli della musica per club con decine di successi a livello mondiale. Dopo quasi trent’anni, Rise torna sul mercato con la pubblicazione di un nuovo singolo. Si tratta della collaborazione tra il DJ produttore francese The Avener e i White Shirts con il brano «Alpaca», costruito sul sample di «Let It Whip» della Dazz Band. Uno storico brano funk del 1982 ripreso anche nella colonna sonora di «Air – la Storia del Grande Salto» con Matt Damon e Ben Affleck.
L’intuizione di Maiolini fu quella di affidare ad Alex Gaudino, DJ in ascesa e con esperienza nel campo discografico, il ruolo di A&R per lanciare una label che fosse in grado di diventare un modello per il clubbing internazionale. Così Rise divenne in breve tempo un trampolino per i produttori di tutto il mondo, e già nei primi due anni di attività i vari DJ come Mousse T, Hardwell, Tiësto, Martin Garrix, Lost Frequency e Axwell dominarono le club chart italiane e non.
Attiva fino al 2017, la label ha segnato la storia della musica da club di tutta Europa, producendo hit come «Feel it» dei Tamperer feat. Maya (#1 in Uk per 6 settimane e disco di platino con oltre 600mila copie vendute), oppure il progetto Black Legend ideato dai DJ Ciro Sasso ed Enrico Ferrari, che quasi per gioco si inventano una hit unendo la base di «House of God» al testo di «You See The Trouble With Me», classico di Barry White reinterpretato da Elroy Powell (#1di vendita in Inghilterra e disco di platino in Italia con 50.000 singoli venduti e disco d’oro in Benelux).
Se fino al 2017 il core business delle vendite era concentrato su cd e vinili, qual è la nuova sfida? «È cambiato il sistema di fruizione della musica, ma il principio rimane lo stesso nella scelta di prodotti di qualità», commenta Maiolini (nella foto). «Attualmente il catalogo è distribuito da Believe su tutte le piattaforme a livello mondiale, mentre per i nuovi prodotti abbiamo rapporti di collaborazione anche con Universal, Warner e Sony a seconda delle necessità di target dei singoli progetti. Il nuovo singolo “Alpaca”, per esempio, uscirà con distribuzione Believe per il mercato italiano e Universal nel resto del mondo».
Rise può vantare poi di aver fatto conoscere per prima al pubblico italiano il compianto DJ svedese Avicii. Tra il 2010 e il 2011 pubblica, infatti, i singoli «My Feelings For You», «Malo» e «Street Dancer», anticipando di fatto il suo primo grande successo «Levels». Tra i vari risultati raggiunti da Rise, sono da menzionare anche, «Tonite» di Supercar (#11 in UK) e «Get Get Down» di Paul Johnson (#5 in UK di vendita e #1 di vendita in Benelux).
Ma questo ormai rappresenta il passato perché Giacomo Maiolini ha deciso di ritornare ad abbinare al marchio Time, label dal respiro più trasversale, quello di Rise con l’intento di consolidare con quest’ultima il comparto della musica da club. In questo nuovo corso la figura strategica dell’A&R è affidata a Mark Imbruglia, professionista proveniente da Universal e già A&R/Head of promotion in Time.
«Per il lato talent scouting di Rise cerchiamo brani che possano partire dai club e diventare crossover», spiega Imbruglia. «Con la nuova era della label vogliamo ricreare quella magia che era riuscita con The Tamperer, Black Legend, Deep Swing e tutti gli altri. Una volta gli A&R dovevano andare nei club a sentire i DJ per sentire i bootleg o i pezzi nuovi, ora con il web e la tecnologia si possono ascoltare i set di quasi tutti i DJ più famosi al mondo comodamente da web o addirittura da mobile. Vogliamo fiutare i trend dei club, gli stili musicali che poi diventano crossover e arrivano al grande pubblico alcuni mesi dopo sulle grandi radio mainstream».