Paolo Fresu critica l’impostazione di «Per chi Crea», il bando Siae da 14 milioni per musica, spettacolo e arte Under35 in scadenza il prossimo 19 luglio. E se la prende soprattutto con il ministero della Cultura. «Il Bando pubblico della Siae “Per chi Crea”, che nel 2023 distribuisce circa 14 milioni di Euro (il 10% dei compensi derivanti dalla copia privata e le cui linee guida sono dettate dal Ministero della Cultura) per favorire la creatività di artiste e artisti sotto i 35 anni che operano nelle arti visive, performative e multimediali, cinema, danza, letteratura, musica e teatro, esclude la partecipazione dei soggetti privati seppure questi siano ditte individuali munite di Partita Iva e di specifico Codice Ateco», scrive il jazzista reduce dalla pubblicazione di «Food», suo ultimo album realizzato assieme a Omar Sosa e pubblicato dalla sua etichetta Tuk Music.
«Una ingiustificata decisione e una iniquità che penalizza, tra i tanti soggetti che operano nel mondo della creatività e della cultura, anche le piccole etichette discografiche fondate, soprattutto in questi ultimi anni, dagli stessi artisti o da piccoli produttori coraggiosi e visionari. Artisti audaci e produttori illuminati che aprono ai giovani le porte verso il mondo. Il 21 giugno ho spedito una lettera con richiesta di chiarimenti indirizzata al sottosegretario di stato del Ministero della Cultura Gianmarco Mazzi e in copia conoscenza al Ministro Gennaro Sangiuliano, ai sottosegretari Lucia Borgonzoni e Vittorio Sgarbi, al direttore della Siae Matteo Fedeli, al presidente Salvatore Nastasi e al presidente dell’Associazione delle etichette indipendenti di jazz Federico Mansutti», aggiunge Fresu.
«Il 5 luglio ho ricevuto gentile riscontro da parte del dottor Nastasi il quale conferma l’atto di indirizzo a firma del ministro nonché l’esclusione delle persone fisiche e l’impossibilità di poter rivedere le linee guida del bando. Nessuna risposta invece da parte del Ministero seppure il bando scada il 19 luglio», conclude l’artista nella nota.