La notizia ormai la conoscete: la gag dell’apertura del profilo Instagram di Amadeus con l’influencer Chiara Ferragni e il florilegio di Blanco, all’ultimo Festival di Sanremo, costano alla Rai un richiamo e una multa Agcom da 170mila euro per pubblicità occulta al social media di Meta.
Coi tempi che corrono, è una ghiotta occasione di bagarre politica intorno a viale Mazzini: «La Rai dovrebbe far pagare ad Amadeus la multa. Perché deve pagare l’azienda e quindi i cittadini attingendo ai soldi del canone una sanzione la cui responsabilità viene addossata al noto conduttore? Amadeus apra il portafoglio, strapagato come è, e si assuma le sue responsabilità», dichiara il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, componente della Commissione di Vigilanza Rai.
«Chiederò, con un’interrogazione in Commissione Parlamentare di Vigilanza, garanzie su questo fatto. Se Amadeus ha sbagliato non deve essere la Rai a pagare, a maggior ragione essendo una società pubblica sostenuta in buona parte con il canone», ha aggiunto l’ex ministro delle comunicazioni.
Parole che, indirettamente, ripropongono il nodo della direzione artistica del prossimo Festival di Sanremo. Amadeus ha un altro anno di contratto e i risultati di share ampiamente dalla propria parte. Di più: gli investitori pubblicitari si fidano di lui, come più volte ha detto pubblicamente la stessa Rai Pubblicità, ergo non ci sarebbe nessun ragionevole motivo per anticipare una sua uscita anticipata dall’Ariston.
Eppure i messaggi talvolta trasgressivi lanciati all’ultimo Sanremo, su temi delicati per la destra di governo come l’inclusività e il gender, e il nuovo cda Rai lasciano adito a interpretazioni varie ed eventuali sugli scenari prossimi futuri.
Ricordiamo la fuga in avanti di Fiorello, grande amico di Amadeus e spesso co-protagonista dei suoi Sanremo che in diretta a Viva Rai2! disse: «Amadeus non sa se farà il prossimo festival». Arrivarono puntuali le smentite di rito. La sanzione Agcom è un punto a favore dei detrattori di Amadeus. Cui comunque andrebbe rivolta una domanda: cosa sono questi 170mila euro di multa rispetto ai 50 milioni di ricavi pubblicitari che l’ultimo Sanremo ha portato nelle casse della Rai?