Beyond Music, il fondo coreano raccoglie altri 170 mln $ (che investirà in cataloghi)

Scusateci se parliamo ancora una volta di Corea del Sud, ma la sensazione è che, da un po’ di mesi a questa parte, le cose più ineressanti del music business stiano avvenendo laggiù. L’ultima, in ordine di tempo, riguarda Beyond Music, società asiatica di investimenti sulla proprietà intellettuale musicale, fondata soltanto nel 2021 dal compositore  Park Geun-tae e dal manager Jang-won Lee che ricopre la carica di ceo. Insieme, i due, hanno anche fondato Mafia Company (perdonate il nome un po’ cacofonico per noi italiani), la più grande piattaforma di musica digitale in Asia.

In questi giorni hanno rivelato di aver raccolto 170 milioni di dollari in un round strategico di finanziamento e di voler utilizzare questo capitale «per acquisire diritti su repertori evergreen». Dopo l’ultimo round di finanziamento, il totale dei capitali raccolti fino a oggi raggiunge quasi 400 milioni di dollari.

Nell’aprile 2021, infatti, Beyond Music ha completato un round di finanziamento del valore di 65 miliardi di won sudcoreani (51 milioni di dollari) con investitori istituzionali coreani, tra cui KB Securities, Base Investment, Maven Growth Partners. Nel dicembre dello stesso anno, la società ha raccolto altri 200 miliardi di won sudcoreani (160 milioni di dollari) di investimenti da Praxis Capital.

L’ultimo round ha avuto per protagonista Praxis Capital, il maggiore finanziatore di Beyond Music, a cui si sono aggiunti diversi fondi asiatici.

Secondo Beyond Music, il capitale ottenuto da questo round di finanziamento sarà utilizzato «per consolidare ulteriormente la forza finanziaria dell’azienda e la sua capacità di concludere accordi con i titolari di diritti musicali».

Beyond Music dichiara di aver effettuato finora oltre 70 acquisizioni di catalogo, fino ad arrivare a gestire quasi 400 milioni di dollari di Assets Under Management, compresi i diritti di oltre 27mila canzoni che «includono alcuni dei più grandi successi di tutti i tempi in Asia». Il loro motto è «Let’s unite the world with music». Ma anche la finanza non scherza.