«Viva De André», al Blue Note e all’Auditorium il songbook di Faber si fa jazz

Se siete appassionati di Fabrizio De André (il più grande poeta italiano della seconda metà del Novecento, senza se e senza ma) e/o amate il jazz, l’appuntamento per la serata del 20 novembre è al Blue Note di Milano. Luigi Viva, biografo di «Faber» oltre che studioso della cosiddetta musica classica nera (tra i suoi libri, è obbligatorio consigliare «Pat Metheny, Lyle Mays e la storia del Pat Metheny Group»), presenta live «Viva De André», album che racchiude le musiche dell’omonimo concerto-racconto andato in scena a Umbria Jazz Winter, Südtirol Jazz Festival e Ascona Jazz.

«In occasione della realizzazione dei miei due libri “Non Per un dio ma Nemmeno per Gioco – Vita di Fabrizio De André” e “Falegname di Parole – le canzoni e la musica di Fabrizio De André” editi da Feltrinelli», racconta Viva, «ho evidenziato la grande passione di Fabrizio De André per il jazz. Fra il ’56 e il ’60 fece parte, come chitarrista, del Modern Jazz Group diretto dal pianista Mario De Sanctis e composto da Luigi Tenco (sax alto), Attilio Oliva (sax baritono e sax alto), Alberto Cameli (sax alto), Carlo Casabona (contrabbasso) e Corrado Galletto (batteria). L’interesse per il jazz nacque nel 1956 quando acquistò l’album Jimmy Giuffre 3, rimanendo affascinato dal grande Jim Hall, maestro della sei corde. Non a caso, moltissimi anni più tardi (1996), Fabrizio decise di ispirarsi a Jimmy Giuffre per una parte delle musiche di quello che sarebbe stato il suo nuovo lavoro, mai completato (I Notturni)».

Ecco perché, prosegue lo studioso, «ho pensato di riproporre la sua musica in chiave jazz, potendo contare sulla abilità di Luigi Masciari, autore degli arrangiamenti e direttore musicale dell’intero progetto. Insieme abbiamo allestito una formazione in grado di fondere, con il jazz, linguaggi e contaminazioni differenti, proprio per meglio adattare, rispettandole, musiche diventate dei classici della nostra musica. Un quintetto, il nostro, composto da alcuni fra i migliori musicisti italiani e non solo, quali Francesco Bearzatti, Giampiero Locatelli, Pietro Iodice, Alfredo Paixão e lo stesso Luigi Masciari. Prima di entrare in sala, abbiamo ricevuto l’adesione di due dei più straordinari giovani talenti dell’attuale panorama americano: Giulio Carmassi, noto per aver fatto parte del Pat Metheny Unity Group, e Michael League, leader degli Snarky Puppy, nonché vincitore di quattro Grammy Award. Anche grazie a loro, al sostegno di Dori Ghezzi e Giandomenico Ciaramella, siamo riusciti a condurre in porto il nostro progetto». Se siete su Roma, l’appuntamento è per il 28 novembre all’Audirotium Parco della Musica. Ne vale davvero la pena.