L’industria discografica cresce ininterrottamente da sette anni grazie allo streaming e le canzoni sono diventate una classe di asset seria per gli investitori. Ma a mangiarsi la torta della vendita del diritto d’autore sono soprattutto i «vecchi leoni», poiché chi investe nel settore è interessato quasi sempre ai vecchi dischi.
È quanto emerge dal rapporto annuale di Hipgnosis Fund, uno tra i maggiori fondi d’investimento attivi nell’acquisizione di diritti musicali, fondato dall’ex manager di Beyoncé e Guns n’ Roses Merck Mercuriadis. «La nostra gestione dirompente delle canzoni – si legge – è costruita intorno al paradigma dello streaming, incentrata sulla gestione e sulla promozione delle nostre grandi canzoni di successo del passato che hanno una domanda elevata, piuttosto che concentrarsi sulla promozione di continue nuove uscite senza alcun precedente». La loro politica, secondo quanto si legge nel report, sarebbe tutt’altro che premiante per i nuovi artisti: «Non ci sarà mai più “Good Times” degli Chic, “Sweet Dreams (Are Made Of This)” degli Eurythmics, “Heart of Glass” dei Blondie».
Circa la metà del portafoglio del fondo d’investimento londinese è costituito da canzoni che hanno più di dieci anni e la percentuale è aumentata negli ultimi due anni, si legge nel rapporto. Il report sottolinea anche il recente successo di «Running Up That Hill» di Kate Bush, hit del 1985 finita nella colonna sonora della serie Netflix «Stranger Things».
TikTok è diventato una fonte di ricavi sempre più importante per la società, secondo il rapporto e spesso ravviva l’interesse per le canzoni classiche. Un video sulla piattaforma di social media di breve durata nel 2020 ha reso virale la hit dei Fleetwood Mac «Dreams» di cui Hipgnosis possiede i diritti di pubblicazione. Il rapporto aggiunge che la decisione di Neil Young di rimuovere la sua musica da Spotify in segno di protesta per la promozione del podcaster Joe Rogan «ha portato a un immediato aumento del consumo della musica di Neil» tra i fan nuovi e vecchi.
Hipgnosis ha dichiarato che il valore patrimoniale netto operativo dei suoi investimenti è aumentato a 2,24 miliardi di dollari, rispetto agli 1,81 miliardi di dollari di un anno fa. Ha inoltre dichiarato che sta rivedendo la propria struttura del debito per ridurre il rischio legato ai tassi d’interesse dopo che i costi di prestito sono aumentati dalla fine dell’anno fiscale.