Dove eravamo rimasti? A chi ha qualche anno in più, questa domanda retorica fa venire in mente il compianto Enzo Tortora e uno dei più grandi errori giudiziari della storia repubblicana. Per tutti gli altri, è un claim perfetto per il tour dei Pinguini Tattici Nucleari che partirà il 14 giugno alla Zoppas Arena di Conegliano e toccherà alcune delle più importanti venue al chiuso del mercato italiano. La storia è nota: reduci dal terzo posto a Sanremo 2020, la band che ha reso la Val Seriana un posto cool si apprestava finalmente a godersi, con la propria fanbase che cresceva un giorno dopo l’altro, i sold out al Forum di Assago. E invece: – SBAM! – eccoti coronavirus, lockdown, concerti più o meno chiusi per due anni filati, date rimandate a ripetizione. Per i Pinguini Tattici Nucleari, divenuti band con un «tiro» da 10mila spettatori a salire, non c’era verso di suonare dal vivo. E gli show rimandati a data da destinarsi si affiancavano a nuove date. E così il nuovo (ma anche vecchio) tour dei Pinguini Tattici Nucleari, organizzato da Bpm Concerti in collaborazione con la Trident di Maurizio Salvadori, si chiama «Dove Eravamo Rimasti Tour».
A proposito: dove sono rimasti i Pinguini Tattici Nucleari? I due anni di pandemia, fatalmente cominciati dopo l’esplosione di «Ringo Starr», non sono passati invano. Dopo il repack post Sanremo di «Fuori dall’Hype», a dicembre del 2020 sempre per Sony Music hanno pubblicato l’Ep «Ahia!», gemello dell’omonimo romanzo firmato dal frontman Riccardo Zanotti per Mondandori. Muovendosi da quel perimetro che fino a qualche anno fa, per brevità, veniva chiamato indie italiano, si sono buttati nel mare aperto del pop. Con risultati importanti: hanno imposto hit come «Scrivile Scemo» e «Pastello Bianco», infilato qualcosa come 900 milioni di stream, raccogliendo certificazioni Fimi a ripetizione. E adesso tornano a pubblicare: venerdì 27 maggio esce «Giovani Wannabe», loro primo singolo dai tempi di «Ahia!».
Zanotti la spiega così: «Generalmente wannabe ha un’accezione negativa ma, nel nostro caso, vogliamo attuare una riappropriazione culturale e dargli una connotazione positiva, perché in un mondo che non trova posto per noi, non ci resta che essere dei wannabe e immaginare di poter diventare quello che vogliamo, cercando di piegare il mondo perché ci riconosca». Che suono avrà «Giovani Wannabe»? Tocca aspettare un’altra settimana per scoprirlo, ma tutti gli indizi portano nella direzione di un pop ancora una volta pieno di suggestioni Eighties, con un ritornello di quelli che – quando li hai ascoltati – ti restano immediatamente in mente e un testo carico di calembour, tratto distintivo della scrittura di Zanotti. Autoironica e piena di inside joke, secondo uno stile che il popolo dei Pinguini Tattici Nucleari ha imparato ad amare.