Per la musica dal vivo «è stato fatto qualcosa da parte del governo ma ci sono grandissimi ritardi. Noi comprendiamo, hanno un bel da fare ma il settore più colpito è stato il nostro». Lo dice Roberto De Luca presidente di Live Nation Italia, durante la conferenza stampa in streaming di presentazione del nuovo tour italiano ed europeo unplugged dei Negramaro, al via il 30 settembre da Milano. «Parlo dell’esperienza personale. Nel 2020 la nostra società ha fatturato 96% di meno del 2019 – sottolinea rispondendo ai giornalisti -. Nel 2021, il 99,6% in meno rispetto al 2019, che vuol dire non fatturare nulla. Abbiamo oltre 70 dipendenti che, sono stati pagati appieno, se non per un mesetto, anche usufruendo della cassa integrazione. L’impegno è stato per tenere tutte le persone che lavorano a stretto giro con noi, dipendenti e consulenti: sono stati tutti ristorati da noi. Ci siamo attivati anche per i lavoratori che non si vedono, quelli dietro e sotto il palco, ma molti purtroppo hanno dovuto cambiare lavoro e questo nel nostro settore è un gravissimo fenomeno».
De Luca ritiene «che i contributi governativi siano assolutamente insufficienti. Non siamo soddisfatti anche perché viviamo in questo momento una situazione peggiore rispetto al resto d’Europa. In quasi tutti gli altri Paesi si suona, solo la Germania è messa come noi. Non possiamo perdere un altro anno, perché non ci sono più i fondi. È impensabile stare fermi per tre anni, qualunque azienda muore. Vorrei che i nostri governanti si adeguassero a una fase che mi pare riconosciuta ora come endemica e non più pandemica e ci permettessero di tornare a lavorare quanto prima». De Luca commenta anche con una battuta il fatto che a Sanremo il tema della ripartenza del settore non sia stato molto affrontato: «A “papalina”, che non so nemmeno cosa voglia dire, avrei preferito un altro tormentone: qualcosa come “torniamo a lavorare”».