Totò Poetry Culture è il duo composto dal poeta-performer Gianni Valentino e dal musicista-producer Lello Tramma che rielabora la produzione poetica del Principe de Curtis in un arcobaleno di musica elettronica (nella foto). Proprio per celebrare il 70esimo anniversario di «Malafemmena» il duo ha pubblicato il videoclip del primo episodio di questo progetto, il mashup «Core analfabeta/Ammore perduto». A novembre, all’Auditorium Novecento Napoli, Valentino e Tramma hanno tenuto lo showcase di presentazione e, tra atmosfere ambient-edm-dub-funk-house-electro, il duo è tornato con un nuovo videoclip, «Che me manca», ambientato nelle lande d’Irpinia, e con un poker di nuove tracce distribuite sulle piattaforme digitali: da «Che me manca» a «’A cchiù sincera», da «Voglio bene ê femmene» a «’A ‘nnammurata mia». Da dicembre è poi disponibile un vinile a tiratura limitata di sole 100 copie con due tracce su etichetta Vibrartsound.
Sul lato A del 45 giri è incisa la «Malafemmena» elettronica. Sul lato B appare invece l’inedito «Mizuzzina». Con questo vocabolo Totò aveva soprannominato, nell’intimità, la sua signora Diana. Colei a cui dedicò – proprio settant’anni fa – «Malafemmena». Il vinile è stato registrato al TraMusic Studio di Frattamaggiore nella primavera 2021, il mastering è di Enzo Soulfingers Rizzo. In copertina c’è un frammento dell’area ex Italsider del quartiere napoletano Bagnoli (la foto è uno scatto di Gianni Valentino) e il concept grafico & artwork è di Tonia Peluso.
Antonio de Curtis, più noto con lo pseudonimo Totò, è stato autore di decine di poesie: amorose, familiari, sociali. E di alcune memorabili canzoni. La sua maschera al cinema e a teatro ha però – spesso e involontariamente – allontanato gli ammiratori, addirittura i più devoti, dai versi che ha firmato in autonomia creativa e che solo più tardi sono stati compresi nella loro dimensione, nella passione e nella profondità. C’è un senso ritmico e musicale innato – pur essendo egli analfabeta di pentagramma – nell’artista napoletano e il progetto Totò Poetry Culture ne rigenera le fonti.
«Poesia e musica elettronica trovano la loro simbiosi», racconta Gianni Valentino, ideatore del progetto. «Lo spoken word e il groove sonoro sono stati creati all’unisono. Non si trattava di comporre le musiche e, dopo, in maniera passiva, interpretare i versi come fosse una canzone. Né viceversa. Abbiamo lavorato esotericamente in studio e anche distanti, nelle rispettive abitazioni. Senza sosta. Rapiti da questa voragine poetica, scambiandoci quintali di musica e trovando le soluzioni più sensate e equilibrate che una avventura del genere possa esigere. In un frangente di tenebre umane, sociali, spirituali e creative, innescate specialmente dal secondo lockdown Covid, l’arrivo di questa idea è stata una luce miracolosa per rialzarmi». Dal canto suo, Lello Tramma sostiene: «Dopo venti anni di produzioni, album, concerti, collaborazioni con artisti italiani e internazionali, sono felice di aver partecipato finalmente a un progetto nel quale non ricopro il ruolo del leader in primo piano. Mi fa sentire più rilassato e pure più responsabile perché sono cresciuto musicalmente e sono più consapevole. Talvolta è piacevole restare leggermente dietro le quinte. Sempre a suonare».