«Il videoclip è un’opera d’arte». Parola del ministro della Cultura Dario Franceschini che mercoledì 22 gennaio ha firmato il decreto che riconosce a questo specifico prodotto audiovisivo i benefici del tax credit. La decisione, spiega il ministro, dopo la petizione firmata da tanti artisti, da Fiorello a Giovanni Allevi, da Gianna Nannini a Gino Paoli. I video musicali, spiega Franceschini, «hanno interpretato e interpretano al meglio l’immaginario popolare, facendo sognare intere generazioni e sono delle opere d’arte. Per questo motivo non c’era motivo di escluderli dalle agevolazioni fiscali. Stamattina, quindi, ho corretto un errore».
Il provvedimento individua i videoclip come opere artistiche universalmente riconosciute, frutto dell’ingegno con contenuti creativi analoghi a quelli di altri prodotti ammessi ai benefici fiscali della legge Franceschini sul cinema come per esempio i film, la videoarte e i videogiochi. «Evviva! W i videoclip! W la musica! #taxcredit. Grazie @dariofrance!», twitta Rosario Fiorello che plaude alla decisione del ministro Franceschini. Nel suo tweet, Fiorello posta un video nel quale i tanti esponenti della musica che avevano firmato una petizione con questa richiesta, sottolineano l’importanza dei videclip: da Edoardo Bennato a Gino Paoli, da Ermal Meta a Chiara e tanti altri. Alla fine compare anche Franceschini che nel video ammette: «Va bene mi avete convinto: nel 2017 il videoclip è stato escluso dal tax credit, è stato un errore. Oggi abbiamo rimediato».
Anche da Fimi, l’associazione confindustriale delle major discografiche, arrivano segni di assenso. «La decisione del ministro Franceschini di riconoscere il valore e l’importanza del videoclip è un grande risultato per una battaglia che Fimi ha condotto per anni contro una ingiustificata discriminazione di una forma d’arte tanto importante per il settore musicale», dichiara il ceo Enzo Mazza. «Ringraziamo a nome dell’industria musicale il ministro per aver preso a cuore questo problema e di averlo risolto. Dopo le diverse sollecitazioni di Fimi in collaborazione con Imaginaction, il Festival internazionale dedicato ai videoclip musicali, e della petizione lanciata a fine 2018 da musicisti, autori e interpreti italiani – ricorda l’industria in una nota – anche il videoclip godrà dunque delle agevolazioni fiscali previste per le categorie artistiche e frutto dell’ingegno, come le opere cinematografiche o i videogiochi, superando la Legge n. 220 del 14 novembre 2016 sulla Disciplina del cinema e dell’audiovisivo che considerava la natura dei videoclip esclusivamente a carattere promozionale di un artista».