Ai nuovi ricchi piace «farlo strano», non è poi questa grossa novità. A quanto pare pure quando suonano il pianoforte: un misterioso acquirente cinese si è così fatto costruire da Fazioli una versione speciale dello strumento ricoperto di foglie d’oro 24 carati, roba del valore di diverse centinaia di migliaia di euro. «Magie» che all’azienda fondata a Sacile, in provincia di Pordenone, alla fine degli anni Settanta dal cavalier Paolo Fazioli (nella foto) riescono particolarmente bene: fanno fede i 140 pianoforti prodotti ogni anno, destinati per la gran parte al mercato internazionale. Modo piuttosto particolare per festeggiare un 2017 che si è concluso con un fatturato di 9 milioni, in crescita del 10% sul 2015 e un Ebitda del 33 per cento. Giro d’affari realizzato per il 95% all’estero, con un orizzonte di riferimento che spazia tra Europa e Nord America, Russia, Estremo Oriente, Sud America e diversi Paesi emergenti tra cui appunto la Cina. L’azienda impiega 50 persone e continua l’attività di studio e analisi del suono per raggiungere nuovi traguardi di perfezione. Gli investimenti annui rappresentano l’8% del fatturato. Fanno fede i grandi musicisti che hanno provato i piani Fazioli: da Herbie Hancock ad Angela Hewitt, da Maurizio Baglioni, Boris Giltburg, Roberto Plano a Iiro Rantala, passando per Nikolai Demidenko.
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