Approvato il bilancio Scf: diritti connessi in crescita dell’8%

L’ultimo bilancio di Scf, la società di gestione collettiva dei discografici, porta buone nuove sul versante dei diritti connessi: distribuiti a produttori musicali e artisti oltre 50 milioni per una crescita dell’8% sull’anno precedente. Salgono del 5,7 % gli incassi dal settore broadcasting (radio e Tv), del 7% quelli dal settore del pubblici esercizi seguiti direttamente da Scf e del 4% quelli gestito tramite mandato a Siae. Complessivamente tale segmento ha generato dal solo 18, 5 milioni.

Da segnalare che, dal primo gennaio 2017, è stato attivato, in collaborazione con Siae, il nuovo «Portale Web Musica d’Ambiente» tramite il quale gli esercenti hanno facoltà di provvedere al pagamento contestuale anche on line del diritto d’autore e del diritto connesso con la formula «one stop shop». In dieci anni i ricavi di Scf dal settore della public performance sono cresciuti del 136% con un notevole incremento della base clienti e del numero di convenzioni attivate con i più diversi settori, arrivate nel 2017 a 53 con una copertura del territorio del 95 per cento. La copia privata distribuita da Scf è salita del 29 % nel 2017 con quasi 11 milioni versati agli aventi diritto. Oggi i mandanti di Scf sono 421 tra aziende italiane ed internazionali. Scf è la decima società di collecting dei discografici a livello mondiale. Molto rilevanti anche gli accordi internazionali stipulati dalla collecting per la raccolta dei diritti a livello globale: tra il 2012 e il 2018 gli accordi sono passati da sei a 17 Paesi. Enzo Mazza, presidente di Scf e dell’associazione confindustriale delle major Fimi, sottolinea «l’importante riconoscimento del ruolo dei diritti connessi che si è avuto l’anno scorso tramite il recepimento della Direttiva Barnier» (nella foto Afp Jared Leto dei Thirty Seconds To Mars).