L’«effetto Manchester» sull’estate dei concerti in Italia: più controlli come dopo il Bataclan

Parigi, 13 novembre 2015. Manchester, 22 maggio 2017. È accaduto ancora. Un altro attentato terroristico di matrice islamica, di nuovo sangue su un concerto. Stavolta a essere presa di mira è stata la Manchester Arena, struttura indoor da 21mila posti dove ieri si è svolta l’esibizione della popstar americana Ariana Grande (nella foto Ansa). Una vicenda che ha riportato alla mente il blitz dell’Isis in occasione del concerto francese di due anni fa degli Eagles of Death Metal. Quali ripercussioni potrebbe avere il caso sulla stagione dei concerti qui in Italia ormai alle porte? Di sicuro maggiori controlli ai varchi da parte del personale di pubblica sicurezza, ma considerando il periodo dell’anno in cui è caduto questo nuovo attentato appare difficile immaginare stravolgimenti nei maggiori tour che toccheranno l’Italia. Per comprenderne le ragioni occorre fare un passo indietro. L’estate del 2016 ha in qualche modo risentito dell’effetto Bataclan: molte star di Oltreoceano rinunciarono a toccare l’Europa con i loro tour, anche se i numeri di consuntivo sono stati comunque positivi (giro d’affari degli associati Assomusica a 271,1 milioni, +2,1% sul 2015). Ma l’attentato di Parigi cadde a novembre, periodo di programmazione della successiva estate della musica dal vivo. Stavolta l’attentato ha avuto luogo a maggio, con la stagione estiva non solo già programmata ma in molti casi addirittura già venduta. Una stagione con un’offerta assai ampia: andiamo dai due concerti degli U2 allo Stadio Olimpico di Roma, alle esibizioni a San Siro di Coldplay e Depeche Mode, fino al ritorno dei Rolling Stones in Italia per il Lucca Summer Festival, passando per i Radiohead e gli Aerosmith a Monza e Firenze. Eventi quasi tutti già finiti soldout per i quali, a questo punto, appare davvero improbabile immaginare cambiamenti. E poi sul versante italiano ci sarà il Modena Park, concerto che celebrerà il 40ennale di carriera di Vasco Rossi che, con i sui 220mila spettatori, si appresta a diventare il live act a pagamento con più pubblico di sempre. L’ultima tranche da 20mila biglietti va in vendita oggi. Sarà interessante capire se in questo caso i fatti di Manchester influenzeranno in qualche modo il comportamento dei fan. Ancora qualche ora e lo scopriremo.