«Arezzo Wave» chiude le iscrizioni: «Il progetto è portare i vincitori in tour per l’Europa»

Ancora 24 ore circa e poi si chiuderanno le iscrizioni per partecipare all’edizione 2017 di «Arezzo Wave Love Festival» (nella foto Ansa), da oltre 30 anni brand di ricerca di nuovi talenti musicali riconosciuto a livello nazionale e internazionale. Gli artisti che hanno finora risposto alla chiamata superano il migliaio: per la conta finale si attende il termine ultimo di adesione, fissato appunto per il 7 marzo. L’evento che qui in Italia è stato a lungo punto di riferimento indiscusso per la scena indipendente quest’anno si celebrerà il 23 e 24 giugno, per la prima volta a Milano. L’organizzazione si avvale della partnership con Doc Servizi, cooperativa di professionisti dello spettacolo che conta 6mila soci. Numerosi testimonial illustri in queste settimane, attraverso YouTube, hanno manifestato il proprio affetto nei confronti della kermesse: da Giuliano Sangiorgi, front leader dei Negramaro, a Peppe Servillo, storico cantante della Piccola Orchestra Avion Travel, dai Modena City Ramblers che ad Arezzo sono di casa fino a Petra Magoni dei Musica Nuda. «Money, it’s a gas!» ha raccolto anche la voce del patroni del festival Mauro Valenti: «Ad Arezzo Wave – ricorda – si sono incontrati personaggi che sorprende vedere vicini. Da Diabolik e Martin Mystere, che hanno dedicato tre albi speciali al nostro festival, a Moebius, uno dei più grandi disegnatori di fumetti al mondo che ha realizzato tre poster del festival, al mitico organizzatore di Woodstock Michael Lang che, con la figlia Sheena, ha celebrato da noi nel 2009 il 40esimo anniversario dei leggendari tre giorni di pace amore e musica. E come non ricordare Ben Harper, poco più che ragazzo al suo primo concerto in Italia del 1995, o Miriam Makeba, introdotta sul palco da Luis Sepulveda per i dieci anni dalla fine dell’apartheid in Sudafrica. I 70mila euro raccolti – prosegue Valenti – nel 2004 per il decimo compleanno di Emergency per la costruzione di una sala operatoria a Lashkar-gah in Afghanistan. Anche Alessandro Baricco ha trascorso due giorni in città col suo “Totem” e Carlo Lucarelli con i suoi misteri. Emir Kusturica ha insegnato cinema con Matteo Garrone agli inizi della sua prestigiosa carriera. E ancora Moby, Lou Reed, Jovanotti e Nicola Arigliano, Negramaro e Manu Chao. Potremmo scrivere, e lo scriveremo, un libro. Ma Il ruolo principale di “Arezzo Wave” resta quello di valorizzare i nuovi gruppi musicali del Paese. La notizia – conclude l’organizzatore – non è ancora confermata, ma siamo in trattative per portare i vincitori del contest in molti Paesi europei».