Dopo la fine dell’esclusiva, la prospettiva è uno scenario a tre operatori: TicketOne, Viva Ticket e Ticketmaster. Questi i player che, dall’1 agosto 2017, dovrebbero contendersi il mercato della vendita online dei biglietti dei concerti, segmento sempre più rilevante per un business della musica dal vivo che, qui in Italia, continua a crescere fino a muovere intorno ai 315 milioni.
L’interesse dei più, negli ultimi due mesi, si concentra intorno al fenomeno del secondary ticketing, quel “mercato secondario” dei biglietti che fa sparire dal web in una manciata di minuti i ticket degli eventi più attesi per poi ri-piazzarli in vendita su specifici siti di e-commerce a prezzi maggiorati. Tra inchieste della magistratura, ricorsi di Siae, prese di posizione degli artisti, regolamenti di conto tra promoter e misure a contrasto del fenomeno – l’emendamento alla Legge di Bilancio – la cui efficacia è tutta da verificare. L’impressione, tuttavia, è sempre di più che la vera partita si giochi in vista del 31 luglio, quando scadrà il cosiddetto accordo Panischi, deal 15ennale da 15 miliardi di vecchie lire che lega quasi tutti i principali promoter in esclusiva a TicketOne, controllata della tedesca Cts Eventim. Lo scenario è molto diverso rispetto a quello del 2002, le tecnologie accessibili e allora ecco che stavolta non si procederà a una vendita collettiva dei “diritti di bigliettazione online” con i promoter che appaiono intenzionati a muoversi in ordine sparso. TicketOne ha intenzione di continuare a giocare un ruolo centrale sul mercato italiano: lo dimostra il grande sforzo che l’azienda guidata da Stefano Lionetti sta compiendo sui concerti degli U2 allo Stadio Olimpico di Roma previsti per luglio, dove per dare un segno di discontinuità in tema del secondary ticketing ha affidato la certificazione delle vendite a PwC. Stiamo parlando di eventi Live Nation, la multinazionale della musica dal vivo che più di tutti paga pegno al caso dei bagarini online, per le vicende giudiziarie sorte a seguito delle date milanesi dei Coldplay. Una global company nel cui perimetro rientra anche Ticketmaster, leader mondiale di settore che fino a questo momento è stato alla larga dal mercato italiano proprio in virtù dell’accordo Panischi. Ma da agosto tutto cambia: al Sole 24 Ore risulta infatti che Ticketmaster avrebbe già chiesto le autorizzazioni per operare sullo Stivale. Il suo debutto con relativa distribuzione (parziale o totale) dei biglietti di Live Nation sposterebbe non di poco gli equilibri del mercato italiano. Dove intende crescere Viva Ticket, controllata del gruppo Best Union di Luca Montebugnoli, quotato in Borsa ma pronto a uscirne, dal momento che a dicembre ha lanciato un’opa di delisting finalizzata a far entrare nel capitale azionario il fondo lussemburghese Luxempart. Arriva da altri settori – sport e mostre, poi l’esperienza all’Expo -, ha debuttato nella musica nel 2015 con Barley Arts per gli AC/DC a Imola e adesso fa offerte a tutti. Venderà i biglietti per il “Modena Park” di Vasco Rossi dell’1 luglio (evento in coabitazione con Trident Management) dove ha annunciato misure anti secondary ticketing. Ma non finisce qui: si segnala infatti un grande attivismo da parte di compagini finanziarie interessate a investire nel settore. E allora, se sei un operatore di ticketing e fai un’offerta a un promoter, molto probabilmente ti sentirai rispondere che si prende tempo per decidere. Perché ha già un’altra offerta da valutare (nella foto Ansa il popolo di Ligabue al Liga Rock Park di Monza).