Certo, Netflix è in rapidissima ascesa, conquista un Paese dopo l’altro e ha completamente rivoluzionato la fruizione di cinema e serie Tv. E se qualcuno vi dicesse che gli utenti a pagamento dei servizi della musica in streaming sono più numerosi di quelli dell’azienda guidata da Reed Hastings? Dura da credere, eh? Eppure è esattamente in questi termini che stanno le cose. Almeno secondo «Music Business Worldwide», giornale online specialistico di economia della musica che si è preso la briga di mettere in fila i cosiddetti «subscribers» dei maggiori servizi di musica in streaming ed effettuare le conseguenti comparazioni. Ne esce fuori il grafico a canne che riportiamo qui sopra: sia Netflix che la musica in streaming sono in crescita costante per numero di abbonati da cinque anni a questa parte, ma a fine 2016 le piattaforme di streaming musicale contavano 100,4 milioni di subscrivers, mentre a Los Gatos arrivavano a quota 87,8 milioni. Il dato degli abbonati alla musica arriva da Midia e dimostra che ai 100,4 milioni di abbonati ci si arriva sommando i 43 milioni di Spotify, i 20,9 milioni di Apple Music, i 6,9 milioni di Deezer, i 4,5 milioni di Napster, gli 1,5 milioni di Tidal, più 21,4 milioni che arrivano da piattaforme minori. E allora: lunga vita allo streaming a pagamento!
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