All’indomani del suo lancio, avvenuto il 30 giugno dell’anno scorso, qualcuno profetizzò che si sarebbe trattato di un fallimento totale. Le cose, però, pare che stiano andando in un’altra direzione: Apple Music, piattaforma di streaming dell’universo Apple, ha raggiunto quota 11 milioni di utenti a pagamento, con un’accelerazione da un milione di abbonati nel solo ultimo mese. Lo ha rivelato Eddy Cue, «l’uomo della musica» di Cupertino, parlando al podcast The Talk Show del giornalista e blogger americano John Gruber. Marciando con questo passo, tutto lascia pensare che per fine 2016 si potrebbe centrare l’obiettivo di 20 milioni di utenti serviti, accorciando le distanze da Spotify, a quota 28 milioni. «Abbiamo condiviso l’incredibile esperienza di Apple Music – ha spiegato Cue – con ancora più ascoltatori, più di 10 milioni di abbonati paganti in meno di quattro mesi da quando i clienti hanno cominciato pagare per il servizio». Performance motivo d’orgoglio nel quartier generale della Mela: «Siamo molto soddisfatti. Proprio la settimana scorsa abbiamo introdotto il servizio a Taiwan e in Turchia. Poi abbiamo da poco lanciato una versione per Android (a novembre dell’anno scorso, ndr)». Oggi la piattaforma è attiva in un totale di 113 Paesi, 59 dei quali non coperti da Spotify come Russia, India e Cina. Cue ha inoltre dichiarato che iCloud ha raggiunto nel mondo 782 milioni di utenti mentre App Store e iTunes gestiscono qualcosa come 750 transazioni ogni mese. Numeri che portano Music Business Online, testata britannica online specializzata nel settore, a stimare un allargamento del mercato complessivo dei servizi musicali a pagamento a quota 50 milioni di utenti nel 2015, rispetto ai 41 milioni censiti nel 2014 dall’ultimo rapporto Ifpi.