«I love Paris in the springtime/ I love Paris in the fall/ I love Paris in the winter/ when it drizzles/ I love Paris in the summer/ when it sizzles». Ve la ricordate? È il celebre standard scritto dal grande Cole Porter per il musical «Can-Can» del 1953, pezzo che ha conosciuto una fortuna formidabile nella storia del jazz, da Frank Sinatra a Peter Cincotti, probabilmente perché collegava su un piano ideale la cosiddetta musica classica nera a Parigi, la città che in Europa ne è stata l’indiscutibile capitale. Un brano che, dopo i terribili fatti del 13 novembre culminati nella strage del Bataclan nel corso del concerto degli Eagles of Death Metal, acquista un fortissimo significato simbolico: «Mandateci la vostra versione di “I love Paris”, una delle più belle canzoni di Cole Porter, e Umbria Jazz la pubblicherà sul suo sito». Questa l’idea del festival, annunciata online, per testimoniare la vicinanza del mondo della musica e del jazz in particolare alla metropoli colpita a tradimento dall’Isis. L’appello è rivolto a chiunque, non solo ai professionisti: basta un telefonino per registrarsi ed inviare il video al festival. Il festival umbro sta anche contattando alcuni dei musicisti con cui ha uno speciale legame per raccogliere la loro adesione. Rispondiamo lasciando il microfono alla grande Ella Fitzgerald.
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