Prosegue il viaggio di Money, it’s a gas! nell’Italia dei concerti. Stavolta tocca alla F&P Group guidata da Ferdinando Salzano, promoter di riferimento del gotha della musica leggera italiana.
«I conti, come si dice di solito, si fanno alla fine. Ma da quello che ci raccontano i primi otto/nove mesi il nostro business dovrebbe continuare a crescere». Anche per Ferdinando Salzano, numero uno di F&P Group, società specializzata nell’organizzazione di concerti che ha nel proprio portafoglio il gotha della musica leggera tricolore, il 2015 si è rivelato un’ottima annata. Tra gli appuntamenti che hanno lasciato il segno spicca il terzo Campovolo di Ligabue, organizzato in partnership con il manager del rocker emiliano Claudio Maioli: 150mila spettatori, 7,5 milioni d’incasso e il primato di evento con più pubblico dell’anno. E poi il «Vivavoce Tour» di Francesco De Gregori, il ritorno all’Olimpico di Antonello Venditti e l’inedito team up di due protagonisti assoluti del pop all’italiana come Gianni Morandi e Claudio Baglioni che al Foro Italico hanno lanciato il progetto «Capitani coraggiosi». In tutti i casi «il pubblico – spiega Salzano – ha risposto alla grande, a testimonianza della grande voglia di musica dal vivo degli italiani». Come si concilia questo boom degli eventi live con la crisi che ci stiamo faticosamente lasciando alle spalle e i consumi che fanno ancora una certa fatica a ripartire? Salzano ha una teoria precisa: «Il concerto – dice – rappresenta la “piccola evasione”. In uno scenario in cui le incognite del lavoro sono innumerevoli e i soldi non sono mai abbastanza, rinuncio a cambiarmi l’auto con la stessa frequenza di qualche anno fa, magari non vado neanche in vacanza o faccio lo shopping con i saldi, ma all’esibizione dal vivo del mio artista preferito non voglio rinunciare. Soprattutto se questa esibizione diventa un vero e proprio evento». E sul «concerto-evento» F&P Group sta lavorando molto: lo è stato il «terzo Campovolo e mezzo» che quest’anno salutava il 25ennale dell’esordio e il 20ennale di «Buon Compleanno Elvis», album del grande salto di Ligabue, lo è stato la serata d’eccezione con cui De Gregori all’Arena di Verona ha reinterpretato «Rimmel» 40 anni dopo, lo è il duetto Morandi-Baglioni da 75mila spettatori paganti. «La sfida per noi organizzatori – prosegue Salzano – sta tutta nel mettere in piedi concerti che abbiano nell’eccezionalità la propria cifra distintiva». Il buon momento della musica dal vivo in Italia si riflette anche sui conti di F&P: nel 2014, anno dell’ultimo tour del grande Pino Daniele, il fatturato del marchio si è attestato sugli 80 milioni, quest’anno siamo già a quota 68 milioni «e tutto ci lascia presagire – continua Salzano – un trend di crescita ulteriore crescita in questi ultimi mesi». Quanto al 2016, si continua a investire su eventi con il sapore dell’eccezionalità. Si parte dalla reunion «L’ultima notte insieme» dei Pooh con Riccardo Fogli e Stefano D’Orazio per il 50ennale della band, «due date a San Siro e all’Olimpico per le quali – rivela il promoter – puntiamo al sold out». Poi Laura Pausini negli stadi (San Siro, Olimpico e Arena della Vittoria di Bari), i Modà a San Siro, i tenorini de Il Volo in otto palasport diversi e addirittura dieci show di Zucchero all’Arena di Verona. Spettacoli che, conclude Salzano, «in termini di prevendite stanno già andando benissimo». E la prevendita è la chiave di un evento live di successo.