Effetto Sanremo sulle classifiche: Francesco Gabbani in testa col singolo, solo 30esimo con l’album (vecchio)

Sanremo non è più determinante come una volta per l’industria discografica, eppure qualcosina in termini di vendite muove. Lo dimostrano le classifiche Fimi GfK appena rilasciate, dove appaiono gli eroi dell’ultimo Festival della canzone italiana. Innanzitutto quella dei singoli: al primo posto c’è Francesco Gabbani (nella foto Lapresse), vincitore della kermesse con il tormentone «Occidentali’s Karma». Terza Fiorella Mannoia, grande favorita della vigilia per la vittoria finale poi finita sul secondo gradino del podio, con «Che sia benedetta». Michele Bravi («Il diario degli errori») è quarto in classifica singoli come lo è stato in quella di Sanremo. Al sesto posto troviamo Fabrizio Moro con «Portami via», un altro per il quale i bookmaker stravedevano e che alla fine ha dovuto accontentarsi del settimo posto. In settima posizione il terzo classificato Ermal Meta con «Vietato morire», mentre per trovare altri sanremesi dobbiamo uscire dalla top ten e scendere in 12esima posizione, dove alberga Elodie («Tutta colpa mia») o in 13esima con Sergio Sylvestre («Con te»). Riassumendo: solo cinque artisti del Festival tra i primi dieci in classifica, mentre saliamo a sette con i primi 20 e a 17 se consideriamo i primi 100 singoli in Italia. Anzi 18, volendo contare anche «Amen», pezzo con cui Gabbani l’anno scorso vinse tra i Giovani.

C’è molto meno Sanremo tra gli album: la migliore è Fiorella Mannoia («Combattente») in quarta posizione, seguita al quinto gradino da Ermal Meta («Vietato morire»). Sesto Marco Masini con «Spostato di un secondo», mentre Sylvestre con l’album omonimo è 13esimo, Michele Zarrillo («Vivere e rinascere») 16esimo, spalleggiato da Lele, vincitore delle Giovani proposte, con «Costruire 2.0». Ron con l’edizione sanremese di «La forza di dire sì» è 25esimo, soltanto 30esimo il vincitore Gabbani con l’album «Eternamente ora» uscito l’anno scorso. Per il nuovo album molto probabilmente dovremo aspettare aprile. Quattro gradini sopra ad Al Bano («Di rose e di spine»), nove sopra Alice Paba («Se fossi un angelo»). Curiosamente torna in classifica, al 72esimo posto, il disco «Pensa» che Fabrizio Moro realizzò nel 2007, due piazze sopra Bianca Atzei («Bianco e nero»). Così come tornano in classifica due vecchi titoli della Mannoia: le compilation «Fiorella» (2014) all’87esimo posto e «Le mie canzoni» (2013) al centesimo.