U2 a Roma, cronaca di un sold out annunciato: 52mila biglietti venduti a 18mila utenti

Sold out a tre ore dall’apertura alle vendite e annuncio della seconda data, il 16 luglio sempre all’Olimpico di Roma. Tutto come da copione per il concerto del grande ritorno degli U2 in Italia (nella foto Ansa il front leader Bono), con «The Joshua Tree Tour 2017» che festeggerà il 30ennale del loro album capolavoro. Chi non è riuscito ad assicurarsi un biglietto per il 15, potrà riprovarci con la seconda data: le vendite, sempre sul sito di TicketOne, apriranno il 23 gennaio alle ore 10. Gli iscritti al fan club ufficiale potranno anche stavolta accedere a una prevendita anticipata, dalle 9 di mercoledì 18 gennaio alle 17 di venerdì 20 gennaio. Sarà possibile acquistare di nuovo biglietti alla pre-sale riservata ai fan con gli stessi codici della pre-sale del 15 luglio? Non è ancora chiaro: lo si dovrebbe capire nelle prossime ore.

TicketOne comunica che alle 12.30 sono stati venduti tutti i biglietti. «Dopo aver monitorato – recita la nota ufficiale – le vendite durante la fase di prevendita riservata agli iscritti al fan club U2.com, l’azione di TicketOne a contrasto del problema del secondary market è proseguita anche questa mattina durante la fase di vendita al pubblico generale: i biglietti venduti durante le due fasi di vendita sono stati assegnati a circa 18mila differenti acquirenti e per la maggior parte spediti ad altrettanti indirizzi di spedizione. Il 92% degli ordini prevede infatti la consegna via corriere con ricevuta di ritiro con una ripartizione bilanciata in tutte le 107 provincie italiane. Il 15% degli acquisti è stato effettuato da clienti stranieri suddivisi in 75 paesi. Ogni cliente ha acquistato una media di 2,9 biglietti. La scelta di vendere i biglietti via internet continua a dimostrarsi il modo più idoneo per monitorare e tracciare con precisione gli acquisti: nel caso di vendita presso i punti vendita si perderebbe la traccia precisa dell’acquirente e a poco varrebbe richiedere nell’eventualità un nome che potrebbe essere fittizio o comunque non riscontrabile. Anche durante la vendita odierna non è stata rilevata la presenza di software automatici di acquisto (cosidetti bots): la velocità nel sold out va attribuita alla presenza di una fortissima richiesta da parte dei fan ed alla capacità dei sistemi TicketOne di servire numerosissimi Clienti in contemporanea. Anche in data odierna sono stati individuati alcuni ordini che seppur effettuati da soggetti diversi, potrebbero essere riconducibili a clienti che avevano già acquistato in precedenza, pertanto TicketOne ha provveduto a cancellare circa 200 ordini “sospetti” e 600 biglietti che sarebbero potuti finire su siti di secondary market sono stati prontamente ricollocati in vendita. TicketOne conferma che sono in corso acquisti di biglietti a campione sui siti di sencodary market con l’intento di individuare i soggetti che hanno convogliato i biglietti su tali canali. Poiché le condizioni generali di vendita di TicketOne vietano a chiunque sia in possesso di un biglietto per l’ingresso di offrirlo in vendita attraverso piattaforme/siti on line, TicketOne potrà procedere alla successiva cancellazione della transazione di acquisto effettuate rendendo di fatto inutile il tentativo speculativo messo in atto da tali soggetti». A conteggio finito, i dati verranno trasmessi a PwC, società di auditing incaricata di effettuare verifiche sulle vendite.

Tutto secondo quanto «Money, it’s a gas!» aveva previsto e anticipato, insomma, perché per determinate previsioni non serve la sfera di cristallo, ma basta limitarsi a una lettura scrupolosa dei dati di mercato. La prevendita riservata ai fan non si era certo esaurita in poche ore (circostanza che sarebbe apparsa preoccupante, in ottica secondary ticketing), ma alla chiusura aveva tolto un bel po’ di titoli di accesso dall’offerta. Era chiaro, insomma, che di lunedì 16 gennaio le cosiddette «general sales» avrebbero riguardato soltanto una porzione limitata delle disponibilità originarie. Quanto alla seconda data, è ormai prassi consolidata in tutto il mondo, da parte delle principali società di promoting, lavorare su due date ma annunciare la seconda soltanto quando la prima è andata sold out. Il sistema a qualcuno magari potrà apparire discutibile, ma sul versante marketing riesce efficacissimo perché tiene la domanda particolarmente «vigile». Ché poi si sa come funziona il music business: «Money, it’s a gas!».