X Factor 10 e il gran rifiuto dei Jarvis, parla il manager: «Non firmiamo contratti al buio»

Altro che «motivi personali». Ci sarebbe ben altro dietro al passo indietro dei Jarvis (nella foto), la band che come si è visto ieri sera su Sky Uno era stata selezionata da Alvaro Soler per prendere parte ai live di X Factor 10 per la categoria Gruppi, ma alla fine ha rinunciato, consentendo il passaggio del turno ai Soul System. A lanciare il sasso nello stagno è il manager Larsen Premoli che, a telefono con «Money, it’s a gas!», non esita a tirare in ballo scivolosissime questioni contrattuali. «Ho cominciato a lavorare con i Jarvis a settembre dell’anno scorso – racconta – e, da allora, questi ragazzi mi sono esplosi tra le mani. Non è merito mio: la loro musica funziona. In molti si sono accorti di loro, compresa la redazione di X Factor che ci ha a lungo corteggiato perché prendessimo parte alla decima edizione del programma. All’inizio né i ragazzi né io eravamo molto convinti, perché i talent non ci piacciono». Il «contatto» decisivo tuttavia avviene al Rock ‘n’ Roll di Milano, in occasione di un concerto: «Ci hanno avvicinati – continua Premoli – assicurandoci che sottoscrivere un contratto di partecipazione al programma non significava vincolarsi in nessun modo alla Sony Music, la major che ha l’esclusiva discografica sui vincitori. Ci sarebbe stata anzi la possibilità di indicare che i ragazzi avevano in essere un contratto di management. Noi avevamo appena formalizzato la nostra partnership e ci siamo detti: beh, a questo punto proviamoci». E così i Jarvis firmano, passano le audizioni e i bootcamp, fino a ritrovarsi a Barcellona per gli home visit, ospiti di Alvaro Soler, il giudice che segue la categoria Gruppi. Anche in questo caso superano la selezione. Ma cominciano i dissapori con la produzione del programma: «I ragazzi – continua Premoli – sono stati contattati perché avrebbero dovuto recarsi in Sony il primo agosto, per firmare un contratto di esclusiva con la major per cinque anni. E la pubblicazione non sarebbe stata automatica: in caso di eliminazione, la casa discografica avrebbe avuto 45 giorni di tempo per esercitare un’opzione di un altro anno e tenerli bloccati. In più, dal momento che il programma ha Yamaha come sponsor tecnico e i Jarvis sono legati con contratti di endorsement  ad altri produttori di strumento, ci chiedevano di rescindere da tutte le partnership esistenti. Noi abbiamo chiesto altro tempo per decidere, ma non ci è stato concesso. A quel punto abbiamo respinto la proposta». Agosto, a quanto pare, deve essere stato un mese molto complicato. «Noi – continua il manager – non volevamo più saperne di prendere parte al programma. Si è arrivati a un carteggio tra i rispettivi studi legali», a quanto pare senza conseguenze. Almeno per ora. E alla puntata di ieri, dove il pubblico ha appreso che i Jarvis hanno rinunciato al programma. Per «motivi personali».