I Foo Fighters fanno causa ai Lloyd’s di Londra: «Nessun rimborso per i live cancellati dopo il Bataclan»

È battaglia legale tra i Foo Fighters e i Lloyd’s di Londra, la più celebre corporazione assicurativa del mondo, una vera e propria istituzione fondata nel 1688 che, il secolo scorso, ha coperto da danni eventuali le gambe di Marlene Dietrich e Tina Turner. A quanto rivela «Billboard», lunedì scorso i legali di Dave Grohl e soci hanno intentato presso il Tribunale di Los Angeles una causa ai Lloyd’s e al broker assicurativo Robertson Taylor di cui, fino a qualche mese fa, erano clienti. Motivo: mancata copertura dei danni causata dalla cancellazione di 11 concerti del tour mondiale del 2015. L’esposto, a quanto si apprende, è diviso in due parti. Nella prima si fa riferimento ai live cancellati dopo l’infortunio di Grohl (nella foto), avvenuto il 12 giugno dell’anno scorso durante il concerto di Goteborg, in Svezia. La circostanza fece saltare sette show (non tutti quelli che la band americana tenne in quel periodo: molti di voi ricorderanno il front leader che, seduto chitarra in braccio, si esibisce con l’arto ingessato). Le compagnie assicurative, tuttavia, ne hanno rimborsato soltanto quattro ricorrendo, secondo la versione dei Foo Fighters, a vari sotterfugi per motivare il mancato pagamento delle rimanenti tre date. La seconda parte dell’esposto fa riferimento alle cancellazioni avvenute dopo i terribili fatti del 14 novembre, con l’aggressione Isis agli spettatori del Bataclan. Sull’onda emotiva dell’evento, il gruppo di «Sonic Highways» – il cui sito web in concomitanza con l’attacco era stato hackerato – decise di cancellare quattro date, prima delle quali quella di Torino, prevista per l’indomani della strage. Anche in questo caso, nessun rimborso per i Foo Fighters. Quanto basta per interrompere la diplomazia e sciogliere gli avvocati.