Sanremo, primi gli Stadio davanti a Francesca Michielin e al duo Caccamo-Iurato

Qui trovate la cronaca della finalissima di Sanremo 2016. Per un’analisi complessiva dell’edizione, vi rimandiamo a quanto abbiamo scritto per  Il Sole 24 Ore.

 

Quello che si dice un finale a sorpresa. Vincono la 66esima edizione di Sanremo gli Stadio con «Un giorno mi dirai», brano sulla paternità difficile. Secondo posto per la vincitrice di X Factor 5 Francesca Michielin con «Nessun grado di separazione» e terzo all’accoppiata Giovanni Caccamo-Deborah Iurato con «Via da qui», grandi favoriti della vigilia. Questo il podio del Festival della canzone italiana annunciato dal direttore artistico e conduttore Carlo Conti intorno all’1.30. Gli Stadio si aggiudicano anche il premio «Giancarlo Bigazzi» per la migliore musica e quello della sala stampa, radio, tv e web. Il premio della critica va invece a Paty Pravo con la sua «Cieli immensi», mentre il riconoscimento per il migliore testo è andato a «Amen» di Francesco Gabbani, vincitore della categoria Nuove proposte. La classifica generale prosegue con i quarto posto di Enrico Ruggeri, poi Lorenzo Fragola, Patty Pravo, Clementino, Noemi, Rocco Hunt, Arisa, Annalisa, Elio e le Storie Tese, Valerio Scanu, Alessio Bernabei, Dolcenera e Irene Fornaciari.

Il medley di Renato Zero

Il clou della serata è stato però dell’ospite Renato Zero, anche lui interprete di un medley dei suoi grandi successi come già era accaduto a quanti lo hanno preceduto in queste serate. Da «Il cielo» a «I migliori anni della nostra vita», qindi quattro chiacchiere con Conti in rappresentanza di tutti gli «alieni» che «sono fra noi e io sono uno di loro, e li rappresento tutti». Rispondendo alle domande del presentatore, Zero ricorda quando annunciò il ritiro dalle scene: «Ci sono momenti in cui desideri guardare meglio le tue faccende, cerchi di capire se quello che fai è giusto. Se non stiamo bene noi artisti, non state bene neanche voi. La salute di un artista è la generosità di volersi bene per regalarsi alla gente». E poi spiega: «Io avevo un sogno che era Fonopoli, ma tre sindaci di Roma non sono riusciti a realizzarlo. Aveva a che fare con la grande immaginazione e con l’idea di dare un’opportunità ai ragazzi e toglierli dalla strada». Parla anche della famiglia, tema portante del festival: «Se ne parla ora: da quella famosa capanna, abbiamo imparato che la convivenza deve essere esercitata nelle quattro pareti di casa». Prima di lanciare il fascio di fiori al pubblico in sala, invita a insegnare la musica nelle scuole: «Grazie, onorevoli, se ogni tanto pensate anche a noi». Dopo «Il triangolo» e «Mi vendo» in arrangiamento orchestrale, lancia il nuovo brano, «Gli anni miei raccontano», tratto dal nuovo album «Alt» in uscita l’8 aprile. Pubblico impazzito e standing ovation.

Bolle balla i Queen

Dopo l’apparizione in collegamento con il Volo, è stato Roberto Bolle il primo ospite della finale del festival di Sanremo 2016 che sul palco dell’Ariston si è esibito in un assolo sulle note di «We will rock you» dei Queen. «Con la mia performance ho voluto far capire che la danza classica non è qualcosa di distante, ma può essere molto pop o molto rock», ha commentato il ballerino. Ma la vera sorpresa della serata è stata vedere la comica Virginia Raffaele nei panni di sé stessa, dopo aver brillantemente imitato nelle scorse serate Sabrina Ferilli, Carla Fracci, Donatella Versace e Belén.

La «reunion» con Panariello e Pieraccioni

All’Ariston sono arrivati a sorpresa pure Giorgio Panariello e Leonardo Pieraccioni, amici di sempre di Conti, e c’è stato spazio anche per la satira su Renzi. Lo spunto è la proposta di reunion che i due attori fanno all’amico Carlo, mostrando un vecchio poster di uno spettacolo del ‘94: «Dai Carlo, esci un po’ fuori da questi studi, altrimenti se non vieni te – lo ammonisce Pieraccioni – c’è la fila di gente che vuole venire». È già pronto Renzi: «È di Firenze come te, nun sa ‘na parola d’inglese come te, vuol fare sempre tutto lui come te, sta sempre in televisione come te», spiega Panariello. «Ma l’avete interpellato Renzi?», chiede Conti. E Panariello: «Ma perché lui c’ha interpellato a noi italiani per fa’ il presidente del Consiglio?».

Nostaglia dei Puffi con Cristina D’Avena

Tra i momenti cult della finalissima, anche l’apparizione di Cristina D’Avena che ha eseguido un medley dei suoi più grandi successi per bambini, cominciando proprio dallo Zecchino d’Oro e dal «Il valzer del moscerino». Poi, i tre valletti del conduttore hanno chiesto ciascuno un pezzo alla D’Avena: Virginia Raffaele ha voluto ascoltare «Kiss me Licia», Madalina Ghenea «Occhi di Gatto», mentre Gabriel Garko ha chiesto alla cantante «La canzone dei Puffi». «Quando ero piccolo avevo i Puffi a casa – ha scherzato Garko – e avevo anche il puffo Carlo: era nero». Arriva invece quasi alla fine Willy William, l’ospite internazionale della serata conclusiva che si è esibito con il suo brano più famoso, «Ego». Nessuno scambio di battute con Carlo Conti che si è limitato a consegnargli il Disco d’Oro per l’Italia. Solito discorso: che senso ha invitare un ospite internazionale, se poi lo collochi a notte inoltrata?

 

STADIO

Gli Stadio vincono la 66esima edizione di Sanremo (ANSA)