Apple Music, sondaggio choc: la metà degli utenti non lo usa più. E Spotify prepara la controffensiva

«Apple Music conta 11 milioni di utenti di cui 2 milioni che hanno già sottoscritto un abbonamento famiglia», annunciò soddisfatto a inizio agosto fa Eddy Cue, senior vice president di Cupertino con delega alle attività «musicali» della Mela, rompendo un silenzio che stava offrendo campo a parecchi pettegolezzi sul presunto flop del servizio di streaming che incrocia il ferro con Spotify. A distanza di qualche settimana è di nuovo tempo di libere speculazioni sul tema. Tutto parte da un sondaggio sull’utenza americana (per la precisione un campione di 5mila persone) effettuato da MusicWatch: secondo le rilevazioni, quasi la metà (48%) degli utenti avrebbe già smesso di usare il servizio di musica in streaming ancora in fase di prova gratuita. Il 61% del campione ha disattivato il rinnovo automatico per evitare di pagare l’abbonamento al termine del periodo gratuito, il 30 settembre. In compenso, circa i due terzi (64%) di chi sta ancora usando il servizio si dice propenso a pagare per poterne fruire in futuro. Sempre secondo lo studio, ad ascoltare la musica della Mela è l’11% degli utenti di iOS, il sistema operativo di iPhone e iPad. Per contro, «il 40% degli utenti di iOS scarica musica a pagamento su iTunes, perciò la diffusione di Apple Music potrebbe essere più ampia», osserva Russ Crupnick, managing partner di MusicWatch, secondo cui «questo è lo svantaggio di arrivare in un mercato in cui già esistono servizi molto buoni». Il riferimento è soprattutto a Spotify, piattaforma leader del mercato dello streaming con 75 milioni di utenti complessivi di cui 20 milioni a pagamento. Che – secondo le indiscrezioni di Business Insider – starebbe preparando la controffensiva alla Mela, forte di un contributo fresco di 526 milioni di dollari proveniente da investitori di Abu Dhabi e Canada. Benzina per il motore della piattaforma svedese che punterebbe a crescere in 60 mercati nazionali, anche attraverso contenuti video. Mentre sul versante audio si andrebbe sempre di più verso un’offerta tagliata sui gusti del singolo utente, con proposte del sistema elaborate sulle scelte precedentemente effettuate. Se non è aggredire la nicchia di mercato di Apple questo…

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