Record di paganti al Blue Note Milano per la stagione 2024/25

Blue Note Milano, record di paganti (90mila) per la stagione 2024/25

Un’altra stagione da incorniciare per il Blue Note di Milano, la venue per eccellenza del jazz in Italia. L’annata 2024/25, infatti, si chiuderà con 95mila spettatori paganti, dato in crescita del 4% rispetto alla stagione precedente, quando i biglietti staccati furono 86.500.

Dalle prime stime di bilancio, il 2024 della controllata di Casta Diva Group registra ricavi totali per 6,3 milioni, performance in crescita del 14% sul 2023.

Il margine di contribuzione, nella stessa annualità, si attesta a 1,9 milioni, ossia il 28% in più sul 2023.

«Siamo molto soddisfatti di come si sta chiudendo questa stagione», commenta Daniele Genovese, direttore generale e amministratore delegato di Blue Note Milano, «anche perché in quella precedente i risultati maturarono a fronte di un periodo di apertura più lungo, dal momento che la stagione si chiuse a giugno. Quest’anno chiuderemo a fine maggio per lavori».

Da giugno in poi, in ogni caso, le attività non si fermano ma proseguono all’insegna della diversificazione, perché accanto al brand Blue Note è ormai sempre più riconoscibile quello Blue Note Off, riguardante le attività “extra moenia” del live club: il 5 giugno con Luca Jurman torna infatti l’appuntamento con i concerti all’aperto al Don Lisander, storico ristorante manzoniano di Milano. Otto in totale gli spettacoli previsti, fino a quello del 24 luglio con Gigi Cifarelli e Rossella Cappadone.

A cura del Blue Note sarà poi anche il concerto di Carmen Souza in programma a Villa Invernizzi di Trenzanesio il 26 giugno, così come le date di 28 e 29 giugno alla Reggia di Venaria, la prima con Ray Gelato ed Emma Smith, la seconda con Dee Dee Bridgewater e Fabrizio Bosso.

Sotto il cappello di Blue Note Off rientra poi anche il concerto del 20 agosto lo show di Andrea Bocelli a Cernobbio, in Villa d’Este.

Genovese torna sui numeri della stagione: «Bello anche guardarci dentro: sta crescendo per esempio la presenza dei giovani ai nostri concerti, stimolata dalla politica del secondo spettacolo nice price. Una scelta che sta pagando e contribuisce a un ricambio generazionale che, per chi propone musica jazz, rappresenta da sempre una sfida imprescindibile», conclude il manager.