Qualche festival lo abbiamo visto. Proprio per questo possiamo dire, senza timore di essere smentiti, che quello che abbiamo visto a la Prima Estate, festival di Lido di Camaiore che quest’anno ha tagliato il traguardo della terza edizione, non c’è in nessun altro evento concertistico del panorama nazionale. Non che non esistano bei festival in Italia, sia chiaro, ma resta il fatto che l’evento organizzato da D’Alessandro & Galli propone un mix di elementi che lo rende qualcosa di diverso da tutti gli altri appuntamenti in cartellone. Un mix di tre elementi, per la precisione: questi.
La costruzione del cast
Prendiamo come esempio la serata di sabato 22 giugno. C’era l’unica data italiana dei Black Country New Road, quanto di meglio il rock inglese con velleità sperimentali abbia da offrire in questo particolare momento storico. C’era l’unica data italiana di Michael Kiwanuka, monumento vivente al neo soul, una specie di figlio spirituale di sua maestà Bill Withers. C’era Paolo Nutini come headliner, altra voce prodigiosa, interprete raffinato che potrebbe tenere a tanti colleghi lezioni di stile su come si strizza l’occhio al grande pubblico senza smarrire la retta via. C’era insomma una line-up costruita con coerenza che incrociava cose note a cose meno note ma comunque notevoli: esattamente come dovrebbe succedere in ogni festival. Da noi non sempre succede ma, quando succede, vale sempre il viaggio.
La venue
Il parco Bussola Domani di Lido di Camaiore è un bel colpo d’occhio. Ci arrivi dal lungomare contando i palmizi, pensi a un po’ a Coachella ma sei in Versilia: te ne accorgi quando vedi svettare la torre verticale con il logo art deco del festival. Entri nell’area concerti, guardi lo spettacolo con le Alpi Apuane sullo sfondo del palco e il mare alle tue spalle. La visibilità è ottima per una venue all’aperto, l’acustica pure. La musica, quando ti interessa tanto, te la godi. Quando ti interessa meno, ti fai un giro per gli stand del villaggio. E c’è anche la storia: qui sorgeva il tendone della Bussola di Sergio Bernardini.
L’offerta integrata musica-tempo libero
A la Prima Estate hai musica da ascoltare, fuori da la Prima Estate hai cose da fare. Perché ogni giornata di festival è accompagnata da un calendario di talk a Santeria Belmare. Perché sei in Versilia, quello che gli studiosi di economia turistica definisco un grande attrattore. Perché vivere il festival dalla prospettiva di chi è in vacanza è qualcosa di molto diverso da uscire di casa, finito l’ufficio, e andare nel cemento di uno stadio o alla curva di un ippodromo. Avrai inevitabilmente davanti un festival diverso. Perché c’è poco da fare: in giornate come queste hai una testa diversa.