Come sta andando l’estate dei concerti? La risposta è semplice e spazza via tutte le previsioni nefaste di chi teorizzava la fine del revenge shopping post Covid. Così semplice da corrispondere a un sostantivo di tre sillabe: tenuta. Se si guardano i grandi eventi nelle principali venue di Roma e Milano, quelli che ogni anno determinano i trend della musica live, ma anche i dati di eventi comunque centrali del palinsesto nazionale come Lucca Summer Festival e Firenze, ci si accorge che il pubblico dei concerti sta rispondendo tutto sommato bene all’offerta dei promoter.
Certo, il 2023 per quello che ne sappiamo (aspettando i dati ufficiali del nuovo Annuario dello Spettacolo di Siae che arriveranno prossimamente) è stato un anno straordinario. E il 2025 si preannuncia ancora più ricco di offerta che si tradurrà inevitabilmente in exploit di pubblico. Fino a questo momento, allora, possiamo dire che il 2024 sta un po’ a metà strada.
«Il mercato, almeno se consideriamo San Siro, gli ippodromi di Milano, Olimpico, Circo Massimo, ippodromo di Roma, ippodromi di Firenze e venue di Lucca, tiene», sottolinea Stefano Lionetti, ad di Ticketone, piattaforma di ticketing leader di mercato. «Se pensiamo a San Siro, vengono in mente i sette sold out di Vasco Rossi, certo. Ma anche i due concerti di Taylor Swift che si terranno a luglio, entrambi da tutto esaurito».
In totale lo stadio milanese, riprogrammazioni di Bruce Springsteen comprese, ospita 19 grandi date, stesso numero del 2023. A quota 12 gli eventi degli ippodromi milanesi, dove si celebrano per esempio gli I-Days, più o meno in linea con quella che era l’offerta dell’anno scorso (13). A Roma calano verticalmente le date dell’Olimpico (nel 2023 erano 17, quest’anno solo 8), probabilmente anche per la convivenza con gli Europei di atletica, ma aumentano (da 6 a 7) quelle del Circo Massimo. L’ippodromo di Roma, tempio di Rock in Roma, resta stabile a 24 date. Stabile anche Firenze Rocks, mentre Lucca Summer Festival saluta l’edizione dei record con oltre 200mila biglietti venduti.
«Dati alla mano», continua Lionetti, «non riscontriamo affatto trend preoccupanti sull’estate 2024. È un anno pari che coincide con alcune grandi manifestazioni sportive. Può succedere che, in anni come questo, su alcune venue si registrino meno eventi. Ma la cosa che possiamo dire è che il settore sta lavorando. E sta lavorando molto bene». E, alla luce delle premesse, nel 2025 lavorerà ancora meglio.