Il «contenitore» sta diventando sempre più importante rispetto al «contenuto». È la sensazione che si coglie leggendo i nomi in testa alla nuova «Power 100 list» di Billboard, la tradizionale classifica dei cento uomini più potenti del music business globale che ogni anno viene elaborata dalla bibbia dell’informazione musicale a stelle e strisce. In testa per il 2017 c’è Daniel Ek (nella foto), fondatore e capo di Spotify che l’anno scorso era decimo. Avanza lo streaming, ergo avanzerebbe il peso specifico delle relative piattaforme. Scalzato dalla vetta Lucian Grainge, ceo della prima major Universal Music Group che adesso è in seconda posizione. Di conseguenza «scivolano» dalla seconda alla terza piazza Michael Rapino, il grande capo di Live Nation Entertainment, la multinazionale della musica dal vivo e del management artistico, e dalla terza alla quarta posizione i «triumviri» di Apple Music Eddy Cue, Jimmy Iovine e Robert Kondrk. In rapida ascesa Rob Stringer, ceo di Columbia Records cui a quanto pare si prospetterebbe un futuro importante nella controllante Sony Music, ora al quinto posto. Stabile in sesta posizione Irving Azoff, ex capo di Ticketmaster e Live Nation che dal 2013 ha lanciato la sua Azoff Msg Entertainment con cui gestisce un portafoglio artisti che spazia da Bon Jovi agli Eagles (il cui destino, dopo la morte di Glenn Frey, è però incerto). Edizioni musicali rappresentate per la prima volta al settimo posto da Martin Bandier, presidente e ad di Sony Atv Music Publishing, sceso rispetto alla quinta posizione dell’anno scorso. Il «borsino» di Billboard premia Stephen Cooper, numero uno della terza major mondiale Warner Music Group che, dalla 12esima posizione del 2016, ascende all’ottava. Il nono posto è sempre di Rob Light, direttore di Creative Artists Agency, società californiana di managing che ha in mano i contratti di gente come Beyoncé e Bruce Springsteen, ma stavolta in coabitazione con i colleghi Darryl Eaton, Mitch Rose e Rick Roskin, sempre figure di vertice in Caa. Decimo posto occupato dal capo di Sony Music Doug Morris che scende dalla quarta posizione. Una curiosità: in 12esima posizione c’è la new entry del ticket Jeff Bezos – Steve Boom, rispettivamente ceo e vice presidente di Amazon, il portale di e-commerce che ha investito su un proprio servizio di streaming, Amazon Echo. Eggià: il contenitore è sempre più importante rispetto al contenuto. A questo link trovate tutti i nomi della «Power 100 list» di Billboard.
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