Due degli otto concorrenti delle Nuove proposte di Sanremo 2017 approdano all’Ariston senza passare dalle forche caudine del talent show «Sarà Sanremo», andato in onda ieri sera su Rai 1. Si tratta di Valeria Farinacci, ternana classe 1993, con il brano «Insieme», e Braschi, 25 anni, nativo di Sant’Arcagnelo di Romagna, con «Nel mare ci sono i coccodrilli». Provengono dai corsi di formazione di Area Sanremo, realtà consolidata da ormai dieci anni che nell’ultima edizione ha conosciuto un boom di iscrizioni: addirittura 414 i brani che si sono candidati per un totale di 600 artisti provenienti da tutta Italia, più del doppio rispetto al 2015. Dai 414 candidati, la commissione composta dal direttore artistico Stefano Senardi, da Massimo Cotto (presidente della commissione di valutazione) e Maurizio Caridi (presidente della Fondazione orchestra sinfonica di Sanremo, nella foto da sinistra a destra) ha selezionato 70 finalisti. Da 70, con l’ausilio di Andrea Mirò e Antonio Vandoni, si è arrivati a una rosa di otto vincitori di Area Sanremo, all’interno della quale la Rai ha scelto Braschi e la Farinacci. «L’edizione che ci lasciamo alle spalle – racconta Senardi – è stata molto stimolante. Siamo rimasti positivamente sorpresi dall’alto numero di iscrizioni e dall’ottimo livello di proposta musicale. Arrivare alla rosa degli otto finalisti non è stato un lavoro semplicissimo». Ma qual è il concetto che passa durante le lezioni dei corsi di formazione di Area Sanremo? «Un aspetto fondamentale – risponde Senardi – è far comprendere ai partecipanti che la musica è un lavoro. L’immaginario collettivo soffre di una specie di sindrome da talent show: in troppi si convincono che si possa arrivare a obiettivi come il palco dell’Ariston per una serie di circostanze fortunate. Ebbene, per chi non l’avesse ancora capito: non è così che funziona. Per emergere si passa attraverso un cammino fatto di duro lavoro». Cui la fortuna sicuramente contribuisce, «ma la porta dell’affermazione è molto stretta, questo non è un lavoro che potranno fare tutti. Occorre essere chiari». In ogni caso Area Sanremo, che già si avvale di partnership con Siae, ICompany, Anteros Produzioni Srl, Akamu, Believe Digital, Festival degli Autori, Mei e Nuovo Imaie, punta a crescere ulteriormente e cerca partner. «I progetti al vaglio – prosegue Senardi – sono molti. Ci piacerebbe, per esempio, organizzare sessioni di lavoro itineranti con i migliori talenti emergenti da un capo all’altro del Paese. L’idea è quella di realizzare corsi direttamente sul territorio tenuti da professionisti della musica a caccia dei potenziali nuovi artisti di Area Sanremo 2017. Circostanze in cui daremo ai ragazzi che si sono affermati nel corso di Area Sanremo 2016 la possibilità di esibirsi». A quanto risulta a «Money, it’s a gas!» questo percorso musicale in giro per il Paese dovrebbe essere ripreso e trasmesso dalla Rai. Il sogno? Corsi gratuiti per gli artisti selezionati: «È un’idea che ci piace molto, ma per realizzarla abbiamo bisogno di nuovi partner». Quanto al collegamento tra Area Sanremo e il palco dell’Ariston, «ci piacerebbe, – conclude Senardi – alla luce della qualità espressa, che ai nostri ragazzi venisse riservato qualche posto in più in gara, rispetto agli attuali due».
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