Ethnos Festival alla 30esima edizione

Ethnos Festival, 30 anni di World Music ai piedi del Vesuvio

Trent’anni di visioni, suoni e culture. Trent’anni di musiche e colori del mondo. Torna dal 6 settembre al 3 ottobre 2025 Ethnos, il festival internazionale della world music ideato e diretto da Gigi di Luca, che quest’anno celebra il suo trentennale.

Nell’arco di un mese, con la sua consolidata formula itinerante, si alterneranno in otto comuni all’ombra del Vesuvio (Napoli, San Giorgio a Cremano, Ercolano, Portici, Castellammare di Stabia, Torre del Greco, Boscotrecase e Boscoreale) artisti provenienti da 18 paesi. Dall’Argentina al Brasile, passando per Bulgaria, Congo, Estonia, Francia, Ghana, Grecia, Iran, Irlanda, Italia, Olanda, Palestina, Portogallo, Spagna, Tunisia, Turchia e Ungheria.

A inaugurare l’edizione, sabato 6 settembre alle ore 21:30 nel parco di Villa Bruno a San Giorgio a Cremano, saranno i congolesi Ndima (nella foto). Un gruppo di cantanti, danzatori e musicisti appartenenti alla tribù dei pigmei Aka, provenienti dal villaggio di Kombola, nella Repubblica del Congo.

Il gruppo Ndima sarà protagonista anche domenica 7 settembre – sempre a San Giorgio a Cremano – di un workshop sul canto polifonico dei pigmei Aka (ore 17) e di una conferenza (ore 19:30) curata dell’etnologo Sorel Eta. Sempre domenica, in serata dalle ore 21, spazio alla musica con il concerto della cantante estone Mari Kalkun. L’artista originaria di Võrumaa, nel sud dell’Estonia, presenta dal vivo i brani del suo ultimo lavoro «Stories of Stonia» pubblicato per la Real World Records di Peter Gabriel.

Fino al 3 ottobre si alterneranno sul palco di Ethnos artisti da vari continenti: il violoncellista e compositore olandese Ernst Reijseger che incontra il canto sardo di Cuncordu e Tenore de Orosei, dal Ghana arriva il supergruppo Santrofi, dall’Ungheria il quintetto Sondorgo, dall’Argentina la musicista Luciana Elizondo, mentre dalla Turchia è atteso il cantante e virtuoso curdo del saz (chitarra saracena) Ruşan Filiztek.

E ancora, l’ensemble Chakâm che unisce il târ di Sogol Mirzaei (Iran) al suono del qanun di Farah Fersi (Tunisia) e della viola da gamba della francese Marie-Suzanne de Loye, il progetto «Cada Um Canta Uma» riunisce tre chitarristi, il brasiliano Márcio Faraco,  il portoghese Marco Oliveira lo spagnolo Hugo Arán con ospite il cantautore Joe Barbieri per un omaggio alla canzone napoletana, il gruppo multietnico Alkantara MediOrkestra, la cantante e suonatrice di oud tunisina Sarra Douik e le spagnole Caamaño & Ameixeiras, tra i nomi di punta della nuova scena tradizionale galiziana.

Numerosi anche gli artisti dal nostro paese, da Ambrogio Sparagna con l’Orchestra Popolare Italiana a Stefano Saletti & Banda Ikona, il polistrumentista calabrese Davide Ambrogio, il gruppo ciociaro I Trillanti, la siciliana Luisa Briguglio , la compagnia Movimento Danza e il combo Hysterrae che mette insieme tre cantanti italiane (Cinzia Marzo, Irene Lungo e Silvia Gallone) e il polistrumentista iraniano  Pejman Tadayon.