Il governo britannico ha dichiarato che indagherà sul prezzo dinamico per i biglietti dei concerti, quel dynamic pricing che sui siti ufficiali fa lievitare il costo dei biglietti per in caso di aumento della domanda, dopo il clamoroso caso degli show per la reunion degli Oasis registratosi nello scorso weekend.
Il ministro della Cultura Lisa Nandy ha dichiarato che è «deprimente vedere prezzi enormemente gonfiati» sui siti gestiti da rivenditori autorizzati che secondo lei escluderebbero alcuni fan dagli spettacoli.
Il governo porrà questioni relative alla trasparenza e all’uso dei cosiddetti prezzi dinamici in una review già programmata su vendita dei biglietti e protezione dei consumatori.
«Lavorando con gli artisti, il settore e i fan, possiamo creare un sistema più equo che ponga fine alla piaga dei bagarini e che garantisca biglietti a prezzi equi», ha dichiarato Nandy in una dichiarazione rilasciata domenica.
Un altro membro della maggioranza, Lucy Powell, leader della Camera dei Comuni, ha dichiarato alla Bbc di aver acquistato due biglietti per 350 sterline (427 euro) ciascuno da un rivenditore ufficiale, più del doppio del loro valore nominale originale. Ovviamente sempre per gli effetti del prezzo dinamico
Gli Oasis hanno annunciato 17 concerti nel Regno Unito e in Irlanda, il primo dei quali si terrà a Cardiff nel luglio 2025, seguito da serate a Manchester – dove la band si è formata nel 1991 – Londra, Edimburgo e Dublino.
Tutti i biglietti in Gran Bretagna sono stati venduti sabato nell’arco di dieci ore su Ticketmaster, dopo che molti fan hanno trascorso la giornata in coda online (foto Afp).