La stagione 2023-2024 del Blue Note di Milano si è chiusa venerdì 14 giugno, con un ultimo spettacolo sold out che ha visto protagonista la cantante britannica Judith Owen: da settembre a giugno il locale ha registrato 85mila ingressi in 214 giorni di spettacolo e più di 180 sold out su un totale di 360 concerti, calcolando anche i secondi set. Numeri sbalorditivi che fanno di questa stagione la migliore di sempre, superando così i già altissimi risultati della precedente.
Si riconferma anche quest’anno il trend che vede la crescita di un pubblico più giovane: più della metà del totale, infatti, ha meno di 45 anni. Buone anche le performance dei secondi spettacoli con un incremento di pubblico del 20% rispetto all’anno precedente, anche grazie alla formula «Late night, nice price», attraverso la quale i concerti in seconda serata costano 10 euro in meno rispetto al prime time, e agli orari che da qualche anno anticipano gli spettacoli della tarda sera alle 22.30 (23 solo nel weekend).
Apprezzatissimi, come sempre, i nomi che popolano ogni anno il cartellone del Blue Note: dall’Harlem Gospel Choir a Ray Gelato e gli Incognito, al punto che la settimana che li ha visti protagonisti è stata la migliore in termini di pubblico dall’apertura del jazz club. Altri concerti di grande interesse hanno visto protagoniste star di Hollywood del calibro di Woody Allen e Jeff Goldblum, oltre a pop star internazionali come Macy Gray. Si rivelano ben accolte anche le proposte di giovani talenti e astri nascenti della musica nazionale e internazionale come i concerti di Camilla George, Mica Millar e Ana Carla Maza, e si riconfermano vincenti le serate «Celebrate!»: i viaggi musicali a Cuba, New Orleans o Chicago, sempre accompagnati da un’offerta culinaria a tema.
Per quanto riguarda il food & beverage è stato rilevato un incremento del 12% degli incassi rispetto all’anno scorso: il pubblico gradisce la possibilità di cenare o sorseggiare un drink mentre ascolta il concerto, come vuole la tradizione del Greenwich Village.
«Siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti in questa stagione», sottolinea Daniele Genovese, direttore generale di Blue Note Milano. «A livello di programmazione lavoriamo molto per proporre una selezione di artisti di altissima qualità, quanto più possibile varia non solo in termini di provenienza geografica, considerando che ospitiamo infatti artisti da tutto il mondo, ma anche in quanto a genere musicale: spaziamo molto dal jazz al soul, al funk, con tutte le loro declinazioni, e anche al pop, per andare incontro alle preferenze di un pubblico sempre più esigente, preparato e aperto alle nuove proposte. La prossima stagione sarà come sempre di grande qualità: ci piacerebbe confermare un trend che ci ha reso molto felici quest’anno, ovvero quello dei secondi set, che hanno registrato una crescita del 20%. Vuol dire che abbiamo acquisito il favore di un pubblico più ampio, sicuramente anche più giovane, e che apprezza l’offerta del Blue Note indipendentemente dagli orari, che da quando sono stati anticipati risultano anche meno proibitivi», conclude Genovese.