«Sono soddisfatto perché abbiamo fatto un bel lavoro di squadra. Il ministero ha stanziato un contributo di 8 milioni di euro per un aumento retributivo del 4% a valere sui minimi tabellari con decorrenza gennaio 2024. Non appena evase le procedure i lavoratori lo percepiranno. Abbiamo anche deciso di destinare una somma che risarcirà i lavoratori per il vuoto contrattuale dal 2019 al 2021 e che potrà arrivare fino a 2600 euro. Stiamo sperimentando, poi, un sistema di tutela contrattuale per il 2023 con l’erogazione di un importo pari a 250 euro, spendibile tramite le piattaforme digitali che saranno attivate da ogni singola fondazione».
È quanto dichiara il sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi (nella foto) sulla firma dello schema di rinnovo del contratto collettivo nazionale per le Fondazioni Lirico-sinfoniche firmato a Roma, al Ministero della Cultura, con l’Associazione Nazionale Fondazioni Lirico Sinfoniche, l’Aran e le organizzazioni sindacali confederali, atteso dalle lavoratrici e dai lavoratori da oltre 20 anni.
«Alla vigilia del riconoscimento dell’arte del canto lirico italiano a Patrimonio mondiale dell’Umanità da parte dell’Unesco – conclude Mazzi – continueremo a lavorare affinché il settore operistico, con la sua profonda rete di valori universali e tradizioni secolari, possa ottenere sempre più la stima internazionale che merita».