Il giornalismo musicale è morto, le riviste specializzate pure e anche io non mi sento molto bene. Da vecchi lettori – prima ancora che giornalisti – appassionati di musica, il sentimento che nove giorni su dieci ci portiamo dentro è proprio questo. Poi ci sono le eccezioni: ci capitano sott’occhio i dati Audiweb sui primi cento brand dell’informazione italiana per total digital audience nel giorno medio e un pizzico di ottimismo ci torna: in mezzo a una gran parte di testate generaliste, alla 91esima posizione, c’è Rockol con 104mila pagine viste e 71mila utenti unici nel giorno medio. In classifica figura, alla 54esima posizione, anche Sorrisi e Canzoni Tv, ma non è un periodico che si occupa esclusivamente di musica.
Un bel traguardo per quest’avventura editoriale partita nel 1995 all’insegna di una linea molto «rock oriented» e allargatasi, nei decenni successivi, all’intera offerta della popular music nazionale e internazionale. La media mensile dell’ultimo trimestre fa riferimento a 2,2 milioni di utenti unici e 6 milioni di pagine viste cui si aggiungono 220mila tra fan e followers sui social network Facebook, Instagram e Twitter. Il target è per la maggior parte rappresentato da giovani dai 18 ai 24 anni (29%), seguiti a pochissima distanza dagli young adult dai 35 ai 49 anni (28%), poi il lettorato dai 25 ai 34 anni (28), quello dai 50 ai 64 anni (15) e, quindi, gli over 65 (3%). L’82% degli accessi di Rockol avviene da dispositivo mobile, residuale la fruizione da desktop (14%) e tablet (4%).
La posizione occupata nella top 100 dei brand dell’informazione italiana, secondo l’editore Giampiero Di Carlo, «è forse solo un piccolo riconoscimento agli occhi del pubblico generalista, ma ha un grande significato nel contesto dell’industria dei media e della musica. Potremmo dire che la graduatoria ci immortala in ciò che facciamo ogni giorno: competiamo con editori e marchi più grandi e potenti, ma facciamo bene il nostro. In un 2021 che si annuncia più duro del 2020, questo è carburante prezioso per la squadra di Rockol, che è fantastica e lotta con risorse ridotte per grandi obiettivi». Una squadra che può contare su due firme come Franco Zanetti e Gianni Sibilla nei ruoli di direttore editoriale e caporedattore e una squadra di collaboratori redazionali che comprende Davide Poliani, Paolo Panzeri, Mattia Marzi, Elena Palmieri e Claudio Cabona.