Ci siamo. Riparte «Firenze Rocks» e il capoluogo toscano, per quattro giorni consecutivi, torna capitale della musica. Si parte hard & heavy giovedì 13 giugno con Tool, Smashing Pumpkins, Dream Theater, Skindred, Badflower e Fiend; poi un po’ di pop con il teen idol Ed Sheeran, Snow Patrol, Zara Larsson e Matt Simons (14 giugno), quindi Eddie Vedder, Glen Hansard, Nothing But Thieves, The Struts, The Amazons e Jameson Burt (15 giugno), chiusura affidata a Cure, Sum 41, Editors, Balthazar e Siberia (16 giugno). L’impatto sul turismo? Sul versante extra-alberghiero, da quanto si apprende, molto buono. Secondo i dati elaborati da Airbnb per «Money, it’s a gas!», il tasso di occupazione in città dal 13 al 16 giugno è del 95%, contro il 66% del periodo 20-23 giugno.
Gli arrivi intercettati dalla piattaforma turistica negli alloggi dell’area, in coincidenza con «Firenze Rocks», sono 50mila. Firenze, forte del blasone di città d’arte, è una piazza gettonatissima su Airbnb. Nel 2018 i 12.100 annunci riferiti ad alloggi cittadini hanno intercettato 786.800 arrivi, all’insegna di una crescita dell’11% sull’anno precedente. La durata media del soggiorno è di 3,3 giorni, mentre la media notti prenotate è di 3,1. Il mercato di riferimento di Airbnb in città è particolarmente «internazionale»: prevalgono gli arrivi dagli Stati Uniti (29%), poi Italia (11%), Gran Bretagna (8%), Francia (7%), Canada (4%) e Australia (4%).
Matteo Frigerio, amministratore delegato di Airbnb Italia, saluta con entusiasmo iniziative come il festival organizzato nel capoluogo toscano da Live Nation: «È grazie a modelli di ospitalità diffusa – sottolinea – che i grandi eventi come “Firenze Rocks” possono diventare un’opportunità per diversificare i flussi, contrastando gli effetti del turismo di massa. È così che Airbnb aiuta le città a crescere in modo sostenibile, senza consumo di suolo e valorizzando – conclude il manager – il patrimonio immobiliare esistente spesso sottoutilizzato».