Come? Siete in ritardo con i regali di Natale? Un classico. Avete un nutritissimo gruppo di amici music-maniaci ma zero idee su cosa mettere sotto l’albero per loro? Tranquilli. Gli amici music-maniaci leggono volentieri di musica e affini? Nessun problema allora: «Money, it’s a gas!» proverà a togliervi le proverbiali castagne dal fuoco consigliandovi quattro libri che potrebbero rivelarsi azzeccatissimi regali di Natale. E proveremo a non sparare a caso: l’idea è infatti quella di proporvi acquisti mirati a seconda dei gusti di chi dovrà ricevere il regalo. Indubbiamente una sfida ambiziosa, ma siamo ottimisti. Credeteci: abbiamo davvero delle buone «frecce» da scagliare.
Per il classic rocker
Se il destinatario del regalo è un appassionato di rock nell’accezione più classica del termine, non c’è cosa migliore che ricorrere alla penna di quello che in Italia è probabilmente il critico musicale per eccellenza (e qui probabilmente in cinque o sei ci toglieranno il saluto): Riccardo Bertoncelli. A quattro mani con Gianni Sibilla, altro grande specialista dello storytelling musicale, ripropone un classico uscito alla fine degli anni Novanta: «Storia leggendaria della musica rock» (Giunti, euro 19,50, pp. 352), l’esatto opposto di quei manuali accademici che pretendono di spiegarti il mondo dall’inizio alla fine. Non che non ci sia dentro di tutto – perché c’è proprio tutto, da Chuck Berry ai Mumford & Sons – ma l’approccio non è quello di raccontare la storia quanto piuttosto quello di intrecciare storie, mettendo in fila i mammasantissima del genere (Beatles, Rolling Stones, Jimi Hendrix, Bob Dylan) ma anche esponenti minori (Thin Lizzy e Stone Roses, per esempio) della rivoluzione a forma di musica che partì con il bacino di Elvis.
Per il punk
Il punk è stato iconoclastia pura, distruzione dell’immaginario rock negli anni in cui il rock era all’apice, un ritorno incattivito ai tre accordi (tonica, dominante e sottodominante) da cui tutto, a metà degli anni Cinquanta, era partito. Nel 2017 si festeggerà il 40esimo anniversario dell’uscita di «Nevermind the Bollocks» dei Sex Pistols, disco manifesto del punk inglese. Un regalo perfetto per il vostro amico punk è allora «God Save Sex Pistols» (Rizzoli, euro 60, pp. 319, a cura di Johan Kugelberg con John Savage e Glenn Terry), una monumentale (letteralmente: se alzate il libro con un braccio solo rischiate di frtturarvi la mano) cronistoria della parabola di Johnny Rotten e soci che raccoglie foto, testimonianze, ricostruzioni di fatti e misfatti. Prezioso.
Per il jazzofilo
La vita di molti jazzisti vale quanto un romanzo. Quella di Nina Simone, per esempio: ragazzina prodigio del Sud che già sente dentro di sé le ragioni più profonde della battaglia per i diritti civili, interprete talentuosa ossessionata dai fantasmi della sua mente, sul tetto del mondo con il successo di «My baby just cares for me» e poi esule in giro per il mondo dietro un’inquietudine della quale non è mai riuscita a liberarsi. Un romanzo che è stato scritto da Alan Light e s’intitola «What happened, Miss Simone?» (Il Saggiatore, euro 24, pp. 280), appassionante biografia musicale su un’artista controversa che, secondo Toni Morrison, «era capace di incarnare tutte le donne del mondo».
Per il maniaco del progressive
Se il destinatario del vostro regalo di Natale è un musicofilo maniaco del progressive, molto probabile che ami il personaggio che ha scritto questo libro. Ma è altrettanto probabile che lo odi. Perché stiamo parlando di Phil Collins: batterista dei Genesis quando erano all’apice artistico della loro fase prog, poi frontleader dei Genesis quando erano all’apice commerciale della loro fase pop. Ha scritto un’autobiografia, «Non, non sono ancora morto» (Mondadori, euro 23, pp. 442), che ha il rarissimo dono dell’autoironia, un tocco che siamo sicuri che riuscirà a mettere d’accordo chi lo ama con chi lo odia. A colpi di aneddoti che faranno scendere dal vostro ideale piedistallo parecchi numi dell’Olimpo rock.