Secondary ticketing, ipotesi 3D Secure per l’acquisto online dei biglietti dei concerti

A che punto del discorso eravamo arrivati sulla faccenda secondary ticketing? Come i più affezionati lettori di «Money, it’s a gas!» probabilmente ricorderanno, ad aprile di quest’anno è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto del ministero dell’Economia 12 marzo 2018 con l’«Adozione delle specificazioni e regole tecniche attuative in materia di Secondary Ticketing». La proverbiale «palla», nel frattempo, è passata all’Agenzia delle Entrate cui il provvedimento del Governo Gentiloni conferiva la facoltà di emettere, attraverso una propria nota, le «specifiche tecniche» di attuazione dei provvedimenti contro il bagarinaggio online. Nota che era attesa per il 25 agosto, se non fosse stato per il fatto che Assomusica e Netcomm, associazioni di categoria che rappresentano rispettivamente i promoter e le società di e-commerce attive in Italia, hanno chiesto e ottenuto un rinvio della disposizione. Motivo: la prima bozza redatta dalle Entrate destava più di qualche legittima preoccupazione in termini di appesantimento burocratico delle pratiche di acquisto online dei biglietti dei concerti. A quanto risulta a «Money, it’s a gas!», infatti, la bozza in questione prevedrebbe una verifica 3D Secure per ciascuna procedura d’acquisto, con tanto di triangolazioni autorizzative attraverso più device. Una verifica 3D Secure che andrebbe a sommarsi alle verifiche 3D Secure già previste dai portali di ticketing online al momento dell’iscrizione e dalle carte di credito degli utenti. Facendo due conti sommari, più che un processo di verifica 3D Secure quello per comprarsi i biglietti di un evento live diventerebbe così un processo 9D Secure. E secondo le associazioni di categoria tutto ciò avrebbe come unico effetto l’aumento esponenziale dei disagi per gli appassionati. Senza arginare più di tanto il fenomeno dei bagarini.