Battisti-Mogol, il braccio di ferro continua: botta e risposta tra gli studi legali

«La decisione di mettere in vendita i diritti di cui Edizioni Musicali Acqua Azzurra è titolare per averli acquisiti da Lucio Battisti è stata assunta con il voto favorevole del Signor Luca Battisti, in rappresentanza della società di famiglia degli eredi di Lucio Battisti e per il tramite di questa soci al 56% di Edizioni Musicali Acqua Azzurra»: così Edizioni Musicali Acqua Azzurra, la società che detiene i diritti del catalogo dell’artista, replica all’erede, che nei giorni scorsi ha diffidato i liquidatori ad astenersi dal disporre in favore di chiunque del catalogo editoriale, sostenendo che l’esercizio dei diritti di utilizzazione economica spetta agli eredi del cantante. Oggi la società precisa in una nota anche che «l’affermata responsabilità della Società verso il Sigor Giulio Rapetti, in arte Mogol, è frutto di una sentenza di condanna che la Edizioni Musicali Acqua Azzurra ha subito in ragione di atti e fatti riferibili allo stesso Signor Luca Battisti e alla Signora Grazia Letizia Veronese vedova Battisti, quali amministratori della Società. La sentenza di condanna è stata emessa quando Edizioni Musicali Acqua Azzurra era ancora amministrata dai Signori Luca Battisti e Maria Letizia Veronese e difesa dall’Avvocato Veneziano, le cui dichiarazioni sono anche apparse in questi giorni sulla stampa. Il Signor Luca Battisti, dunque – si legge ancora nella nota della società – sembrerebbe voler far causa a Edizioni Musicali Acqua Azzurra per quello che lo stesso Luca Battisti e la madre Grazia Veronese hanno fatto quali amministratori della società. Le affermazioni riportate tra virgolette dell’avvocato Veneziano secondo le quali la vittoria del Signor Luca Battisti in tale contenzioso sarebbe “altamente probabile” sono dunque – a tacer d’altro – contrarie ad ogni logica». Intanto Luca Battisti, che nei giorni scorsi ha diffidato i liquidatori della società Edizioni Musicali Acqua Azzurra Srl dal mandare all’asta il catalogo dell’artista, ribadisce che intende agire in giudizio in qualità di «erede del compositore»: a precisarlo è il suo legale, Simone Veneziano, in una nota in cui replica alla società in liquidazione confermando che la diffida «mantiene perfettamente integre le sue ragioni. La nota diffusa oggi dalla Edizioni Musicali Acqua Azzurra Srl in liquidazione, secondo la quale tra le condotte imputabili alla Signora Grazia Letizia Veronese, in qualità di amministratore della società, al socio Aquilone Srl e al
Signor Luca Battisti vi sarebbe una perfetta identità, facendo di tutta l’erba un fascio, è il frutto – fa sapere l’avvocato Veneziano – di una operazione di ortopedia giuridica. La veste, infatti, nella quale Luca Battisti intende agire in giudizio al fine di chiedere la risoluzione dei contratti di edizione musicale per inadempimento della Edizioni Musicali Acqua Azzurra Srl è esclusivamente quella di erede del compositore delle opere musicali che sono state messe all’asta. In altre parole, è come se ad agire in giudizio fosse Lucio Battisti (nella foto, ndr.) in persona, il quale nulla ha a che vedere con i soggetti con i quali lo si vorrebbe confondere, chiunque essi siano. E siccome l’inadempimento di quei contratti di edizione musicale è stato già accertato dal Tribunale di Milano – spiega ancora l’avvocato Veneziano – è assolutamente plausibile ritenere che esso possa adesso essere confermato anche da un altro giudice; con la conseguenza che, in caso di accoglimento della domanda di Luca Battisti, la gestione delle opere musicali di Lucio Battisti tornerebbe, in base alla legge sul diritto d’autore, saldamente nelle mani dei suoi eredi. Quindi la diffida nei confronti dei liquidatori ad astenersi dal disporre in favore di chiunque del catalogo editoriale mantiene perfettamente integre le sue ragioni».