Dai Pink Floyd della Furmanovsky al Dalla di Chiesa: ma quanto suona bene la fotografia rock

Che fate per il ponte del 2 giugno? Se passate dalle parti del lago d’Orta, concedetevi una tappa al borgo di Ameno (Novara), dove al Museo Tornielli si inaugura la mostra «Obiettivo Rock», in corso fino al 2 luglio. Un viaggio, quello curato da Massimo Bonelli, attraverso 300 immagini più o meno celebri di fotografi che negli ultimi 50 anni ne hanno viste di cotte e di crude a bordo palco. Si va da Paolo Brillo a Renzo Chiesa, dalla sudafricana Jill Furmanovsky a Giovanni Gastel, nipote di Luchino Visconti nonché uno tra i maggiori fotografi al mondo, passando per Bruno Marzi, Massimo Monghini, Moreno Nicoloso, Fabio Nosotti, Graziano Perotti, Rodolfo Sassano e Fabio Treves, il più noto bluesman italiano. Quanto ai soggetti immortalati, si spazia molto nell’immaginario della musica popolare del Novecento: c’è un’istantanea del leggendario Festival dell’Isola di Wight del 1970 scattata da Treves, un David Bowie in fase new wave immortalato da Marzi, un magnifico Mick Jagger impellicciato da «Sympathy for the Devil» catturato dall’obiettivo di Brillo durante un concerto dei Rolling Stones e l’imprescindibile ritratto iconico di Lucio Dalla a firma di Chiesa. Se volete un’anticipazione di quello che vi aspetta, gettate uno sguardo sulla gallery qua sotto. Suona bene? Eggià, il verbo da usare è proprio questo perché, come ama dire il curatore Bonelli, «la forza della fotografia musicale è tutta nel suono che produce».