TuneCore sbarca in Italia: «Per distribuire musica un contratto discografico non vi serve più»

Il web è un’opportunità enorme per gli artisti indipendenti che, com’è noto, possono ormai distribuire (leggi: mettere a reddito) le proprie produzioni musicali, raggiungendo il pubblico senza necessità di intermediari. Le piattaforme di distribuzione online non mancano, ma c’è un rischio: soprattutto se sei agli esordi e poco strutturato, potresti trovarti a che fare con interlocutori che stanno dall’altro capo del pianeta, ti pagano in dollari e neanche conoscono i problemi di un musicista attivo Italia. E in più, magari, ti ritrovi a comunicare attraverso un forum. Tra i player di questo particolarissimo mercato, in ogni caso, c’è chi ha deciso di muoversi in maniera diversa: è il caso di TuneCore, fornitore internazionale di servizi di publishing administration e distribuzione di musica digitale che ha scelto l’Italia come quarto sbocco in Unione europea, il sesto della sua espansione globale. Con una filosofia diversa rispetto a quella di altri competitor: pagamenti in euro, sito web in italiano e un front office che assiste gli artisti direttamente dall’Italia. «La nostra missione – spiega Scott Ackerman, fondatore e ceo della società con quartier generale a Brooklyn – è quella di portare più musica a più persone, mentre offriamo agli artisti indipendenti maggiori opportunità di guadagno e strumenti per far crescere le loro carriere. Abbiamo voluto fornire a livello locale alla crescente comunità italiana di artisti indipendenti gli strumenti necessari per arrivare al successo». In modo analogo a quanto già avviene per TuneCore Germania e TuneCore Francia, gli artisti di TuneCore Italia possono decidere di includere la propria musica in negozi controllati dalla vasta rete di partner digitali TuneCore che comprende iTunes, Spotify, Apple Music, Google Play, Amazon Music. Con oltre 150 partner al mondo, l’azienda fornisce agli artisti indipendenti l’opportunità di vendere e condividere la musica in mercati importanti e crescenti in tutto il mondo come Australia, India, America Latina, Africa e Russia, nonché negli Stati Uniti e in Europa. Dalla nascita datata 2006, gli artisti TuneCore di tutto il mondo hanno guadagnato in totale più di 702 milioni, frutto di 43,8 miliardi di dowload e streaming. Ma quali prospettive può avere il mercato italiano nel processo di crescita dell’azienda? «In questo 2017 l’espansione globale – risponde Ackerman – è centrale per favorire la nostra missione di portare più musica a più persone nel mondo, mentre continuiamo a stabilire il nostro ruolo di leader nel mercato internazionale della distribuzione di musica digitale». In quest’ottica lo sbarco in Italia, «mercato precedentemente privo di un’offerta locale da parte di un distributore globale, crea una grande opportunità». I clienti di TuneCore Italia potranno infatti avvalersi di partnership e servizi per artisti locali, come Music Raiser e MusicOFF, nonché della partnership strategica della società con Believe Digital. Con i suoi 30 dipendenti, Believe Digital offrirà ai clienti di TuneCore Italia accesso a una varietà di servizi avanzati per gli artisti, come la gestione internazionale di campagne, compravendita e marketing digitale online, gestione e distribuzione video, distribuzione fisica e altro. Il progetto è ambizioso: «Il nostro obiettivo – prosegue Ackerman – è far crescere notorietà e consapevolezza del marchio sul mercato italiano. Inoltre, vogliamo educare gli artisti italiani sulle opzioni di distribuzione digitale, così come ci rivolgiamo all’idea sbagliata che gli artisti hanno bisogno di un contratto discografico per avere la loro musica su store come iTunes o Spotify. Con soluzioni come TuneCore, puoi vedere la tua musica distribuita su oltre 150 negozi digitali e conservare la tua indipendenza». Si parte da un’offerta molto aggressiva: i nuovi iscritti pagheranno 9,99 euro per caricare un singolo file da distribuire. Gli artisti che distribuiscono un album pagheranno 29,99 euro il primo anno e 49,99 euro in quelli successivi. È possibile pagare anche un costo di iscrizione una tantum di 9 euro per il servizio di raccolta dei proventi YouTube Sound Recording Revenue (Ytsr) e 69,99 euro per accedere a TuneCore Publishing Administration, servizio che offre registrazione mondiale e raccolta di royalties nonché opportunità di utilizzo in film, pubblicità, videogiochi e altro. Gli artisti di TuneCore riceveranno sempre il 100% dei propri proventi mantenendo totale controllo creativo e proprietà della musica.