Morricone, due Oscar e 70 milioni di copie vendute. La classe Spaghetti Western va in paradiso

ENNIO MORRICONE

Morricone con l’Oscar ricevuto stanotte (LAPRESSE)

Pochi artisti hanno quel tocco che Marco Tullio Cicerone definiva «spirito di convenienza», ossia la facoltà di raggiungere il cuore del pubblico in una manciata di passaggi. Il maestro Ennio Morricone rientra sicuramente nell’esclusivissimo club. Lo testimoniano l’Oscar appena vinto per la colonna sonora di «The Hateful Eight» di Quentin Tarantino che va a unirsi a quello alla carriera del 2007. Lo testimoniano 70 anni di carriera (eggià: 70 anni!) prima come arrangiatore di studio della gloriosa Rca Italiana, poi come autore di qualcosa come 500 colonne sonore (per 60 produzioni vincitrici di premi), quindi come compositore pop, attività portata avanti tra una cosa e l’altra (per capirci: la musica di «Se telefonando», successo di Mina del 1966, è roba sua). E anche il successo discografico: Morricone ha venduto oltre 70 milioni di copie in giro per il mondo di cui 6,5 milioni in Francia, più di tre negli Stati Uniti e due milioni in Corea del Sud. Le musiche di «C’era una volta il West», capolavoro di Sergio Leone, figurano tra le cinque colonne sonore che hanno venduto di più nella storia, con una performance di circa 10 milioni di copie. Oltre quota tre milioni anche «Mission», «Il buono, il brutto e il cattivo» e «Joss il professionista». Il Maestro figura tra gli eroi di punta dello Spaghetti Western, ultima gloriosa stagione in cui l’artigianato cinematografico italiano è arrivato a conquistare il mondo.  Hollywood lo ha omaggiato inserendolo nella Walk of Fame. «Money, it’s a gas!», nel suo piccolo, lo omaggia riproponendo qui un articolo di qualche anno fa, con le sue migliori composizioni per il genere. Auguri, Maestro!