La Apple dei Beatles è una scatola vuota (con un giro d’affari da 27,4 milioni)

I Favolosi Quattro la fondarono poco meno di 50 anni fa un po’ per avere il pieno controllo sulle proprie produzioni, un po’ per diversificare il business, un po’ per ammorbidire il loro rapporto con il fisco britannico, implacabile con le persone fisiche (ricche) ma decisamente più mansueto con le società a responsabilità limitata. Oggi la Apple Corps Ltd. messa in piedi da John Lennon, Paul McCartney, George Harrison e Ringo Starr dovrebbe essere poco più che una scatola vuota, un brand vintage e niente più, eppure i contenuti, stando ai bilanci 2016, ci sono eccome: il tabloid inglese Mirror rivela infatti che l’anno scorso la «Mela Verde» ha mosso un giro d’affari da 24,4 milioni di sterline, ossia 27,4 milioni di euro. Ai quattro soci – Macca, Ringo e le vedove di John e George, Yoko Ono e Olivia Harrison – la srl di diritto inglese ha staccato un dividendo da 2,97 milioni di sterline. Merito soprattutto dei soldi arrivati per la produzione del film di Ron Howard «The Beatles: Eight Days a Week. The Touring Years», quantificati in 10 milioni di sterline. La liquidità della Apple Corps si attesterebbe sui 16,9 milioni di sterline. Apple Corps, per lungo tempo in causa con la Apple di Cupertino per l’utilizzo del brand, non è titolare dei diritti di publishing sul canzoniere di Lennon e McCartney che appartengono a Sony Atv. Non è un caso se Macca ha fatto causa a quest’ultima per rientrare in possesso del suo songbook che nel 1985 era stato rilevato da Michael Jackson per 47 milioni di dollari e nel ’95 rivenduto a Sony per 100 milioni di dollari. Nella foto dell’archivio Ap, John Lennon e Paul McCartney alla conferenza stampa di presentazione della Apple Corps.