Direttiva Barnier, l’Ue mette in mora l’Italia. Siae plaude alla Legge sulla musica

Giornata ricca di news sul versante del dibattito intorno alla liberalizzazione del diritto d’autore. Le prime sono arrivate ieri sera da Bruxelles: la Commissione europea ha deliberato una costituzione di messa in mora a carico dell’Italia che rappresenta il primo passaggio verso l’apertura di una procedura di infrazione nei confronti del nostro Paese, per il mancato recepimento della direttiva 2014/26/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 febbraio 2014, ovvero la cosiddetta Direttiva Barnier. Il tutto mentre sono in corso in Senato i lavori per approvare criteri e linee guida su cui il ministro di beni culturali e turismo Dario Franceschini dovrà procedere poi alla stesura del decreto legislativo con il quale l’Italia recepisce la direttiva europea. La Camera ha già deliberato ad aprile, a Palazzo Madama è previsto che si concluda entro giugno. A questo proposito sarebbe già stata fissata per lunedì 27 giugno un’audizione del ministro Franceschini. E a Bruxelles sarebbe fissata per l’inizio della prossima settimana una riunione proprio sui temi del diritto d’autore. Il problema sta proprio nei tempi: il termine fissato dalla Commissione per il recepimento del testo da parte degli Stati membri dell’Ue era il 10 aprile.

Quest’oggi, intanto, la Siae si è pronunciata sul progetto di legge per la musica contemporanea appena arrivato alla Camera. Per il direttore generale della società Gaetano Blandini (nella foto) si tratta di «un segnale importante e consapevole di una sensibilità politica verso questa forma di attività culturale e di straordinario significato. Si tratta di una grande occasione per dare a questo settore un’efficace regolamentazione. Il riconoscimento del ruolo degli artisti emergenti, con la valorizzazione delle opere prime, seconde e terze, la stabilizzazione del tax credit, le importanti disposizioni che disciplinano la riserva di programmazione per le emittenti radiofoniche, il ruolo importante e decisivo delle realtà locali e territoriali, la destinazione di spazi significativi per la realizzazione di eventi musicali, sono infatti elementi di un piano organico per il quale la Siae formula il forte auspicio di una efficace realizzazione da parte del governo, nel momento in cui – continua Blandini – affronterà l’attuazione di questa importante legge di delega».

Arrivano in ultimo news anche su Soundreef, competitor privato di Siae fondato dall’italiano Davide D’Atri a Londra che per ora è attivo sui segmenti di mercato concerti e musica d’ambiente, in attesa di diventare operativo, a gennaio prossimo, anche per Digital rights management, broadcasting e online. Nei giorni scorsi ha messo sotto contratto la White Forest, label romana indipendente specializzata in music elettronica. Da oggi, invece, debutta sul mercato spagnolo, soltanto con l’offerta concerti.